Terni, Il dolore di mamma Patrizia: «Un anno senza Manuel ammazzato sulla Valnerina. Basta morti sulle strade».

Oggi, alle 10 e 30, Manuel Galeazzi sarà ricordato con una messa a Ferentillo

Terni, Il dolore di mamma Patrizia: «Un anno senza Manuel ammazzato sulla Valnerina. Basta morti sulle strade».
di Nicoletta Gigli
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Domenica 28 Gennaio 2024, 09:06

TERNI - «Vorrei che non succedesse più, che nessun’altra madre sia costretta a piangere un figlio ammazzato sulla strada. Per non far succedere altre disgrazie come quella costata la vita al mio Manuel servono più controlli, più prevenzione, più strumenti per limitare la velocità e invece un anno dopo ho la sensazione che non sia cambiato molto».

Patrizia è una mamma senza più lacrime.

Nel giorno del primo anniversario dell’addio a Manuel Galeazzi, 36 anni, di Macenano di Ferentillo, sbalzato dalla sua utilitaria centrata da un’auto condotta da un 24enne positivo all’alcol e alla cocaina che viaggiava a folle velocità, Patrizia ricorda suo figlio con una messa celebrata da don Simone.

Appuntamento oggi alle 10 e 30, nella chiesa di Santa Maria, a Ferentillo, per ricordare un ragazzo solare e un gran lavoratore, che ha lasciato una bimba in tenera età.

Una persona buona, che regalava sempre un sorriso e una parola di conforto e di speranza.

«Non passa un secondo, è un dolore troppo grande da sopportare. Non so dire quanto mi manchi. Come apriva la porta di casa la prima parola era “ciao mà”. Poi mi chiedeva di mio marito Marco, che gli ha voluto un bene dell’anima. Era la sua forza e l’ha protetto più di come avrebbe fatto un padre».

La tragedia costata la vita a Manuel la sera del 28 gennaio 2023 lungo la Valnerina, di fronte al parcheggio della Cascata delle Marmore, quando la 147 condotta da Flavius Marcel Ardelean, 24 anni, romeno, piombò come un proiettile sulla Smart di Manuel, morto sul colpo tra le lamiere contorte dell’utilitaria.

Ardelean, con la patente revocata per guida in stato di ebbrezza e risultato positivo alla cocaina e all’alcol, andava come un razzo. Il tachimetro dell’auto si fermò a 120 chilometri orari. Dopo lo schianto scappò via a piedi per essere rintracciato e arrestato la mattina seguente. A settembre il gip, Barbara Di Giovannantonio, l’ha condannato con l’abbreviato a sei anni e otto mesi di carcere per omicidio stradale. «La vita di mio figlio non vale sei anni e otto mesi di carcere - ha detto Patrizia dopo la sentenza. Non me la prendo con nessuno, sono le leggi ad essere sbagliate. La disperazione di una madre però non può valere così».

Per chiedere giustizia per Manuel Patrizia si era costituita parte civile, con gli avvocati Luca Leonardi e Marco Fogliano.

«Troppo forte il legame con Manuel - sussurra Patrizia - per 36 anni ho vissuto per lui e oggi chiedo a lui di aiutarmi a sopportare tutto questo dolore. So che dopo le tantissime difficoltà che la vita terrena non gli ha risparmiato mio figlio ora è in pace e in serenità, questo sì. Da parte mia non smetterò mai di gridare che tragedie come la nostra non devono succedere più, che bisogna lavorare sulla prevenzione e sui controlli per non piangere altri figli».

La lapide sul luogo della tragedia ricorda un ragazzo amato da tutti, che oggi farà riunire in chiesa i suoi tanti amici e la gente del paese.

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