Terni contro la violenza sulle donne: fischi, mazzi di chiavi e tanto rumore a piazza della Repubblica per dire ancora una volta no

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di Federica Mosca
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Venerdì 24 Novembre 2023, 21:00 - Ultimo aggiornamento: 25 Novembre, 09:16

Terni- Una piazza gremita di folla, il rumore di mazzi di chiavi, fischietti e qualsiasi cosa si avesse tra le mani per dire ancora una volta no alla violenza contro le donne. In campo uomini e donne di ogni età, ma anche tanti bambini.
E’ questo lo spirito dell’iniziativa organizzata da Terni Donne e Casa delle Donne Terni nel pomeriggio di venerdì 24 in piazza della Repubblica.
Grande silenzio invece durante la lettura della lista interminabile dei nomi delle vittime di violenza: 108 solo in un anno.

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Uno striscione al centro della piazza recita la frase: “Se domani tocca a me, voglio essere ultima. Zitte mai!”. Tanti i cartelloni alzati dai partecipanti: “Siamo il grido altissimo e feroce di tutte quelle donne che più non hanno voce”, “La paura non ci appartiene, con la nostra rabbia lottiamo tutte insieme”; e ancora “Femminicidi e stupri, non ne possiamo più: maschio violento il problema sei tu!”.
Diversi gli interventi da parte dei rappresentanti delle associazioni partecipi: dall’ultimo caso di Giulia Cecchettin che ha scosso l’intero paese fino al pensiero per le donne in Palestina, perché non ci sia più distanza ma solo un unico filo volto ad aiutare e sostenere chiunque si trovi vittima di violenza, stalking, o anche semplicemente “cat calling”, prima che sia troppo tardi.

 


“Si deve trattare di una vera e propria lotta- ha detto una delle rappresentanti degli studenti-  contro una società creata dagli uomini per gli uomini, maschilista e patriarcale che permea ogni contesto sociale: la famiglia, la scuola, il lavoro. L’idea che la gelosia e il possesso siano forme d’amore alimentano solo questa cultura, alla base dei femminicidi. Bisogna iniziare in casa, con i bambini, e se necessario aiutarli con un supporto psicologico. C’è la necessità di affrontare questi temi. Fondamentali anche gli sportelli anti violenza e i gruppi d’ascolto a partire dalle scuole. I dati parlano chiaro: il 55 per cento delle adolescenti ha subito contatti fisici o richieste di rapporti non desiderati”- ha spiegato.
Alla fine del flashmob la presentazione della mostra “Us” alla casa delle donne, a cura di Marta Carlini che ha raccontato: “Si tratta di venti scatti volutamente in bianco e nero divisi per temi: rabbia, tristezza, gioia.

Un progetto fotografico nato alla fine di un corso per operatrici e attiviste antiviolenza in cui voglio rimarcare un concetto particolare: la vulnerabilità, ma in senso positivo. Ho ragionato sulla forza delle donne. Negli scatti le figure risultano smaterializzate, frammentate. E’ così che voglio mostrare l’io, che diventa grande e forte quando è in gruppo”. 

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Ma gli appuntamenti per la lotta alla violenza contro le donne non finiscono qui.
Le scuole sono sempre più protagoniste delle giornate dedicate alla sensibilizzazione. Oggi, 25 novembre, in piazza della Repubblica, gli allievi del Liceo artistico Metelli realizzeranno un’installazione di circa 20 m x 4 m utilizzando le calzature da donna.  Alle 12 l'opera verrà scoperta e seguirà una sfilata con i copricapi realizzati dagli studenti e un flash mob.
Quest’anno, gli assessorati al Welfare, alla Cultura e al Commercio, hanno promosso, insieme ad associazioni, enti e istituzioni del territorio, numerose iniziative che testimoniano un impegno comune per la difesa dei diritti e per la promozione della parità, combattendo ogni rischio di arretramento culturale.
Tra le idee proposte l'invito agli esercizi commerciali ad esporre nelle loro vetrine, fino al 30 novembre, il numero antiviolenza nazionale 1522 e un elemento di colore arancione (drappo di tessuto, indumento, oggetto) legato anche alla propria categoria merceologica al fine di sostenere la campagna di sensibilizzazione.

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