Gli agenti hanno chiesto l’intervento dei servizi veterinari dell’asl2 e della polizia municipale, visto che la vicenda era nota da tempo al Comune di Terni e si protraeva da diversi anni: i cani erano detenuti in quelle condizioni già dal 2011.
Gli animali erano costretti a vivere in uno spazio molto ridotto che non consentiva loro di svolgere le più elementari attività vitali, senza uscire mai dai loro ricoveri e non avevano a disposizione acqua né cibo.
Gli investigatori hanno accertato che la proprietaria non si era mai adoperata a ristabilire condizioni idonee al ricovero degli animali disattendendo sia le prescrizioni dettate dalla Asl e sia le ordinanze sindacali emanate per il benessere degli animali.
La donna è stata deferita all’autorità giudiziara e rischia l’arresto fino ad un anno e l’ammenda fino a diecimila euro.