Ternana, il ds Leone: «Ho perso mio padre per Covid, la priorità è la salute per tutti»

Ternana, il ds Leone: «Ho perso mio padre per Covid, la priorità è la salute per tutti»
di Paolo Grassi
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Domenica 19 Aprile 2020, 17:15

Sconfiggere un nemico. La priorità, oggi è questa. Altro, che calcio. «La salute, prima di tutto». Il calcio, dopo. Il nemico si chiama Covid 19. Per lui, la voglia di annientarlo è ancora più forte, considerando che gli ha portato via una persona cara. Il direttore sportivo Luca Leone osserva l'isolamento a Terni come tutti i rossoverdi, va a distribuire i pacchi alimentari alle persone bisognose insieme alla squadra e si dice desideroso che il calcio ricominci, ma solo anteponendo la salute davanti a tutto. Stare lontano da casa, in un momento delicato come quello che sta vivendo, è ancora più difficile. Di coronavirus, è morto suo padre. «Per me – spiega – è una situazione surreale. Ho vissuto questo dolore lontano da casa e mi domando come reagirò quando potrò tornare in Abruzzo da mia madre. In casa, la mancanza di mio padre la avvertirò». Sul calcio paralizzato, difficilmente trova parole per commentare: «E' una situazione nuova per tutti e ha preso alla sprovvista anche il nostro mondo. Bisogna sempre capire cosa è più importante. Oggi la cosa più importante è tutelare la salute di tutti. Allora, la cosa migliore sarebbe fermarsi».
Ricominciare, sarà possibile? «Solo in condizioni di sicurezza per la salute. Con le giuste precauzioni, quando sarà il momento si potrà ricominciare ad allenarsi. Poi, solo successivamente tornare a giocare». Si ipotizza la ripartenza per il 4 maggio. «Forse la serie A, ammesso che poi tutte le società abbiano strutture di proprietà da far sanificare e da utilizzare. La ripartenza della serie C, ritengo che possa essere l'ultimo step e possa avvenire solo successivamente. Consideriamo che tutte le sessanta società dovrebbero essere in grado di ripartire e, con noi, dovrebbero ripartire Primavera e Berretti, anche per garantire ricambio alle prime squadre in caso di necessità. Facciamo parte di una lega e vedremo come ci si muoverà». Nell'attesa, Leone parla di come sta vivendo l'emergenza, impegnato in prima linea nelle attività sociali della Ternana. «La consegna dei pacchi alimentari prosegue. Questo, è il minimo che possiamo fare per il nostro presidente, Stefamo Bandecchi. E' lui che ha voluto queste iniziative dimostrando grande attaccamento verso la città e noi siamo il suo braccio operativo. Ci troviamo a vedere da vicino situazioni di difficoltà. Poter regalare un sorriso e del conforto a persone anziane e sole e a famiglie in difficltà e senza lavoro, è la cosa che più conta». E' così, che Leone combatte contro il virus che ha colpito la sua famiglia. «Io oggi – dice – penso a mio padre e a quanti, come lui, sono morti. Una generazione di persone che avevano lavorato duro per creare la società in cui viviamo, con tanti sacrifici, soffrendo anche momenti difficili e superandoli. Non meritavano, di andarsene in questo modo, da sole, senza i loro cari vicino. Ora, quello che conta è superare questo momento. Gli italiani sono un grande popolo e hanno un grande cuore. Sono sicuro che sapranno uscirne fuori presto».

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