Violenza sessuale su quattro ragazze in discoteca a Città della Pieve: arrestato il gestore

Violenza sessuale in discoteca a Città della Pieve: arrestato il titolare
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 5 Ottobre 2022, 17:41 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 15:20

PERUGIA - In carcere. Il titolare della discoteca nell'hinterland del comune di Città della Pieve è stato arrestato con l'accusa di violenza sessuale a seguito dello stupro denunciato da una ventenne e avvenuto, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, alle prime ore di domenica mattina. 

L'ordinanzia di custodia cautelare

L'uomo era stato iscritto nel registro degli indagati fin dalla giornata di domenica, e nel primo pomeriggio di mercoledì i carabinieri di Città della Pieve hanno eseguito l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Perugia su richiesta della procura, con il sostituto procuratore Mario Formisano che ha seguito in stretto coordinamento con il procuratore capo Raffaele Cantone la vicenda fin dalle prime ore.

Va ricordato come altre tre ragazze, nelle ore immediatamente successive alla denuncia da parte della giovane (residente a poche decine di chilometri dal locale, nella confinante provincia di Siena) hanno riferito agli investigatori di essere state molestate sessualmente dalla stessa persona.

La procura perugina gli contesta infatti i reati di violenza sessuale aggravata dall'utilizzo di sostanze alcoliche e continuata nei confronti di quattro ragazze.

Come riportato dal Messaggero, la ragazza ha raccontato a inquirenti e investigatori di essere stata invitata a bere prima della violenza sessuale: «Dopo essere stara avvicinata da un uomo, sebbene in uno stato di alterazione psicofisica dovuto all'assunzione di alco, veniva portata in una stanza e qui l'uomo, dopo averle offerto ripetutamente da bere, l'aveva costretta ad un rapporto sessualmente non consenziente» ha specificato nel pomeriggio di mercoledì il procuratore capo Raffaele Cantone attraverso una nota ufficiale della procura.

© RIPRODUZIONE RISERVATA