Stupro nel locale, le ultime accuse: «L'ha fatta bere tanto prima». La verità è nei bicchieri?

Stupro nel locale, le ultime accuse: «L'ha fatta bere tanto prima». La verità è nei bicchieri?
di Egle Priolo
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Mercoledì 5 Ottobre 2022, 07:10 - Ultimo aggiornamento: 07:13

PERUGIA - Le ha offerto da bere mentre chiacchieravano. Poi lei si è sentita male, è uscita dal locale e dopo un po' d'aria fresca è rientrata. Per poi uscire nuovamente a causa del malore, finché lui non ha rassicurato chi era con lei e l'ha portata nel suo ufficio. Dove le ha dato altri alcolici. E dove, secondo le accuse della ragazza, l'avrebbe presto costretta a un rapporto sessuale. Quando, non solo non voleva, ma non era neanche in condizione di difendersi.

Tutto questo ha raccontato a chi ha dovuto valutare il suo stato e le sue parole, la ragazza di 22 anni di origini toscane che accusa di stupro il titolare di un locale notturno nell'hinterland di Città della Pieve. L'uomo, nei cui confronti al momento non risulta essere stato preso alcun provvedimento restrittivo, insomma l'avrebbe fatta bere sia durante la serata in mezzo alla pista che dopo nell'ufficio, prima di quel rapporto che la giovane racconta come non assolutamente voluto. Tanto da aver provato a fuggire, addirittura cadendo per colpa delle scarpe e magari del suo stato alterato, fino alla fuga salvifica fuori da quel privè e il racconto immediato agli amici di quanto accaduto mentre tutti pensavano si stesse solo riprendendo dal malore.
Insieme quindi a tutti gli esami e gli accertamenti a cui la 22enne è stata sottoposta una volta ricoverata nel reparto di Ginecologia del Santa Maria della misericordia - da cui pare comunque sia emerso un quadro compatibile con una violenza -, adesso sarà necessario aspettare non solo i risultati degli esami tossicologici disposti dalla procura, ma anche delle analisi sul materiale repertato dai carabinieri in quell'ufficio-privè. Per fugare il sospetto che magari in mezzo a quegli alcolici non ci fosse anche altro che possa aver ulteriormente limitato le capacità di reazione della ragazza. Che ha spiegato di aver provato a difendersi, a divincolarsi, ma senza riuscirci. Finché l'uomo – sempre secondo le sue parole – non è riuscito a sopraffarla.
Tutte accuse che adesso sono al vaglio dei carabinieri e del sostituto procuratore Mario Formisano, decisi a capire cosa sia successo dopo le tre di notte tra domenica e lunedì in quel locale, dando anche la possibilità all'uomo ovviamente di spiegare la sua versione. La versione della giovane, intanto, sembra essere supportata anche dai racconti di alcuni testimoni, chi l'ha vista chiacchierare e bere con lui, chi ha notato l'uomo portarla nella stanza dietro il bancone e chi l'ha stretta tra le braccia una volta uscita gridando allo stupro. Tra le testimonianze, oltre agli amici che hanno raccolto immediatamente la sua denuncia, anche altre ragazze che hanno addirittura raccontato ai carabinieri di aver subito approcci molto pesanti da parte dello stesso uomo sempre in quella sera. Altre ragazze, alcune amiche della stessa vittima, che hanno parlato di molestie e di atteggiamenti non giustificabili, neanche per scherzo. Racconti che sono finiti neri su bianco in altre quattro denunce, insieme a quella più grave che vede intanto il titolare indagato per violenza sessuale, mentre anche per il locale non sembra esserci stato alcun provvedimento. Su cosa sia successo all'interno di quella stanza, però, c'è al momento la parola della ragazza contro quella dell'uomo, che certamente gli ulteriori accertamenti su sangue e magari bicchieri permetteranno di valutare meglio. Per arrivare alla verità.
Le indagini, a ogni modo, stanno proseguendo nel massimo riserbo, con inquirenti e investigatori che continuano a mantenere silenzio e discrezione su un’indagine particolarmente complessa e delicata.

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