NARNI - «Sono fragile oppure no? Ancora non mi è chiaro». Leonardo Sguigna, classe 1968, di Narni, ex giocatore dell’Elettrocarbonium, tetraplegico dall’età di 17 anni, non riesce a prenotare la terza dose di vaccino. Proprio lui che ad inizio marzo accese i riflettori su una categoria di cittadini che doveva essere tra le prime ad essere inserite nella campagna vaccinale anti Covid-19 della Regione Umbria, i disabili, resta fuori. «Siamo fantasmi» - torna a gridare. Quando alzò la voce, a marzo, non c’era grande disponibilità di vaccini e la Regione Umbria procedeva secondo le indicazioni ministeriali: prima con il personale medico e infermieristico impegnato a fronteggiare la pandemia, poi con gli over ottanta, a seguire con gli immunocompromessi, poi a scendere per fasce d’età. Solo in un secondo momento alle persone con gravi disabilità venne data la possibilità di vaccinarsi. Inserite tra i “fragili”. Adesso che la più grande campagna di immunizzazione di tutti i tempi si avvia a conclusione e procede con la somministrazione della terza dose, Leo “scompare” di nuovo dai radar della Regione. «Sono diventato di nuovo invisibile». Non lo dice scherzando. E’ serio. Incredulo. Questa volta si è partiti dai fragili il 20 settembre scorso: i dializzati, i trapiantati, i pazienti oncologici ed ematologici. Poi ci si è rivolti agli ultraottantenni e agli ospiti delle Rsa. Nonostante si parli della possibilità per tutti di ricevere la terza dose, i disabili non si possono prenotare. Neanche lui, Leo, che ha ricevuto la seconda dose sei mesi fa, a inizio aprile. «Va ricordato che un disabile con un’invalidità del cento per cento affetto da tetraplegia come me – evidenzia Leo Sguigna - senza uso di mobilità inferiore e superiore, ha grossi problemi di respirazione e non può essere lasciato per ultimo».
«Sono fragile oppure no?» Il dubbio di Leo, teatraplegico, che non può prenotare la terza dose
di Aurora Provantini
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Domenica 3 Ottobre 2021, 16:51 - Ultimo aggiornamento: 20:29
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