Terni. Crollo degli iscritti, in quarant’anni perso uno studente su tre

Terni. Crollo degli iscritti, in quarant’anni perso uno studente su tre
di Lucilla Piccioni
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Mercoledì 20 Marzo 2024, 10:27

TERNI Effetto inverno demografico: dall'allarme per le culle vuote ora si passa a quello delle aule vuote. I numeri che riguardano le iscrizioni nelle scuole ternane, dalle materne alle superiori, sono tutti in calo, con il meno davanti. Ad ogni nuovo inizio delle lezioni manca all'appello un gran numero di studenti.

Nell'anno scolastico 1982/83 il totale degli iscritti, dall'asilo alle superiori, a Terni era di 22.833 suddivisi in 1.102 classi: i bambini della materna erano 2572, 7245 gli studenti delle elementari, 5184 gli alunni delle medie e 7.832 quelli delle superiori. Dieci anni dopo il numero complessivo degli studenti è sceso di cinquemila unità arrivando a 17.663, divisi in 865 classi; dopo altri dieci anni un ulteriore calo: gli studenti, in totale, a Terni erano 15.143 e le classi 742. Ancora in discesa anche se con una breve pausa che, nel 2013 ha visto crescere il numero degli studenti fino a toccare i 16,274, poi di nuovo il calo fino ad arrivare al 2023 quando il numero complessivo degli studenti ternani è 15.566, divisi in 786 classi. I dati sono stati forniti dal vicesindaco Riccardo Corridore durante l'ultimo consiglio comunale, rispondendo a una interrogazione del Pd. «Se andiamo avanti così tra una decina di anni le scuole avranno perso almeno un altro quarto della loro popolazione con il conseguente calo del numero delle classi e dei posti di lavoro, non si tratta solo di quelli degli insegnanti, ma anche del personale di segreteria e dei collaboratori scolastici. Io all'istituto Sandro Pertini avrò dei seri problemi, cosa che non accadrà invece al Cpia, centro provinciale per l'istruzione degli adulti, che fa sempre parte dell'istituto professionale di viale Brin; in quella sede ho studenti che provengono da tutto il mondo sono adulti che devono imparare l'italiano e conseguire la terza media o minori non accompagnati che devono essere alfabetizzati. Al Cpia ogni anno cresce il numero degli iscritti ed ora ne abbiamo 1800», dice Fabrizio Canolla dirigente dell'Ipsia Pertini. «Ed anche se si ricominciasse a fare figli i benefici si vedrebbero tra 70 o 80 anni. Il calo demografico così accentuato anche a Terni è frutto della stabilizzazione del benessere, più si diventa benestanti e più si pensa solo a se stessi», aggiunge Maurizio Valentini docente dell'Itt Allievi Sangallo e presidente dell'associazione ternana Genitori. Le guerre tra istituti, le corse per accaparrarsi iscritti, gli open day organizzati anche dalla scuole materne ed elementari dove il programma di studio dovrebbe essere uguale per tutti, sono la punta dell'iceberg. Così come lo sono le battaglie che si stanno portando avanti per impedire la chiusura dei piccoli plessi come quello di San Gemini e Acquasparta. I sindaci dei piccoli borghi con i soldi del Pnrr costruiscono scuole, ma non sarà facile riempirle di giovani nuovi residenti.
 
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