Umbria, saltano quasi tutte le sagre: sotto accusa il decreto Gabrielli, costi insostenibili per le Pro Loco

Umbria, saltano quasi tutte le sagre: sotto accusa il decreto Gabrielli, costi insostenibili per le Pro Loco
di Nicoletta Gigli
2 Minuti di Lettura
Giovedì 24 Maggio 2018, 12:57 - Ultimo aggiornamento: 26 Maggio, 00:49
TERNI Oltre al decreto Gabrielli, che obbliga misure di sicurezza dai costi insostenibili per chi organizza eventi e manifestazioni, ci mancava anche il commissario prefettizio, che alza le tariffe al massimo e toglie il fiato con le spese per l’occupazione del suolo pubblico e le affissioni pubblicitarie. Le conseguenze della stretta non ci permettono di realizzare la storica taverna con la sagra del prosciutto e tartufo”. Mirco Bisonni, presidente della pro loco di Cesi, spiega le ragioni che hanno portato i soci ad annullare la sagra che animava il giugno cesano. “Ci sarà anche il mancato introito che serviva a realizzare lo spettacolo pirotecnico, la rievocazione storica di moto d’epoca Cesi Scalo-Cesi e varie attività collaterali. Noi non ci arrendiamo - dice Bisonni - cercheremo comunque di festeggiare il patrono e far vivere il giugno Cesano anche senza taverna. La collaborazione con le altre realtà del paese, banda, parrocchia, filarmonica, gsta, volo a vela, e osservatorio astronomico Atamb saranno il carburante per far vivere la nostra comunità a dispetto di chi, non avendo sentimenti ma solo paure, vorrebbe affossare il tutto”. Sono ore frenetiche per le varie pro loco della provincia, alle prese con feste falcidiate da regole pensate per i grandi eventi che mal si conciliano con le esigenze dei piccoli borghi. E le sagre cadono giù come i birilli. Una dopo l’altra. «Abbiamo deciso. La sagra della Fava cottora di Collicello non la faremo - spiega il presidente della pro loco, Corrado Isidori. Andavamo a spendere 12 o 13 mila euro, col rischio che, quando passa la commissione a controllare, decide che qualcosa non va e la festa salta. I fornitori sono arrabbiati ma non potevamo fare altrimenti. Se qualcosa cambierà ci riproveremo l’anno prossimo ma sarà difficile”. In queste ore si scopre che salteranno anche Castellonando a Ferentillo e la sagra del daino e del maiale di Castel dell’Aquila. A Fornole oggi inizia la sagra dell’acciaccata, una tradizione lunga 44 anni. Durava due settimane ma quest’anno viene ridotta, per motivi economici, a 4 giorni. “Siamo in difficoltà anche noi - dice Fabio Rosati, che da anni realizza la guida Millesagre. Tante feste che facevano pubblicità sono saltate, altre sono in forse e la guida sarà molto ridimensionata. Chi resiste, a causa delle spese esorbitanti, non investe di certo sulla pubblicità”. La pro loco di Collescipoli, reduce dalla festa del patrono, fa conti che non tornano. “Speriamo di andare pari ma temo di no - dice il presidente, Roberto Laurenzi - i piccoli borghi sono in sofferenza per l’adeguamento economico rispetto a una normativa che va rispettata. Le prefetture ci hanno detto che il buonsenso non conta e noi ci adeguiamo. È dura in queste condizioni riuscire a far sopravvivere le tradizioni e promuovere territorio. Ma noi vogliamo provarci”.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA