ARRONE E' l'alba di sabato quando i carabinieri bussano alla porta di casa di Andrea Reka, 18 anni, nato a Terni da genitori albanesi e residente ad Arrone. L'amico coetaneo ternano Omar Kounounou, di origini magrebine che vive a Terni, per non farsi trovare a casa non è rientrato. Il suo avvocato, Francesco Mattiangeli però lo ha convinto a costituirsi in caserma. Ai due, che sono rinchiusi in carcere e che a luglio rapinarono e presero a bastonate un commerciante sul lungomare di Rimini, la procura contesta la rapina aggravata. Ora è caccia al terzo malvivente.
Incredibilmente, poche ore dopo la rapina sui social compare la foto di due dei rapinatori con i soldi in mano e un gesto eloquente, a testimonianza dell'impresa compiuta.
Gli investigatori dell'Arma hanno impiegato solo qualche ora per dare un nome a due dei tre giovani che venerdì sera hanno rapinato il supermercato Conad City di Arrone e ferito il titolare col calcio della pistola mandandolo in ospedale.
Un altro testimone racconta di aver dato un passaggio ad un ragazzo. E' Andrea, uno dei presunti rapinatori, viene fermato e portato in caserma. A mezzogiorno, convinto dal suo legale, si costituisce anche l'amico Omar. I due, con altri tre coetanei residenti tra Terni e Arrone, a luglio finirono in carcere per aver ferito con una mazza da baseball un commerciante bengalese a Rimini e hanno patteggiato due anni e quattro mesi, pena sospesa. Vengono sottoposti a fermo e portati in cella a Sabbione in attesa dell'interrogatorio di garanzia, domani di fronte al gip, Di Giovannantonio. «Sono fatti gravi che ci impongono di operare con sempre maggiore determinazione - dice il colonnello, Davide Milano, comandante provinciale dei carabinieri. Il risultato raggiunto in cosi breve tempo grazie alla determinazione del personale del locale comando stazione e della sezione operativa della compagnia di Terni è la dimostrazione che il territorio è presidiato e conosciuto».