«Sono molto contento di questa giornata che ha visto una proficua sessione di lavoro» ha commentato a fine lavori il ministro. «Ringrazio per il contributo dato - ha aggiunto -, il sindaco e la presidente della Provincia e dai rappresentanti della magistratura molto qualificati che ci sono su questo territorio».
Piantedosi ha poi ringraziato la presidente Tesei «per un rafforzamento ulteriore del quadro istituzionale» che, per il ministro, «in questo territorio è molto attivo e molto convergenze sui temi della sicurezza». «Registro quindi - ha detto - un grande livello di integrazione sia tra le istituzioni locali che quelle dello Stato e apprezzo molto il ruolo che svolge da collettore di tutte le istanze la prefettura, con il prefetto Gradone, anche su questo territorio».
«Il patto si rinnova quindi - ha proseguito Piantedosi - nel solco di una collaborazione consolidata ma che cerca nelle sue rifiniture di dare un segno di rinnovata sinergia anche su iniziative come per i servizi più intensi di controllo del territorio sui quali daremo il nostro contributo, perché al di là del rafforzamento degli organici noi abbiamo anche dei meccanismi di predisposizione del personale».
Nel concreto, anche se ha tenuto sa precisare di non essere a Perugia per «affrontare un’emergenza», il responsabile del Viminale ha parlato di un rafforzamento delle forze di polizia nel senso di un rafforzamento degli organici previsto a livello generale e dunque anche per Perugia e provincia, in grado di fare fronte ai pensionamenti, ma anche di provvedimenti a breve e cioè prima di giugno. Provvedimentio che riguardano, secondo quanto annunciato da Piantedosi, dieci-quindici agenti «in altre sedi» che hanno chiesto di rientrare «in questo territorio».
Ma c’è di più. Dal momento che le emergenze del territorio emerse sono incentrate soprattutto sugli incastri tra traffico e spaccio di droga, infiltrazioni della criminalità e degrado, ecco che Piantedosi annuncia una concentrazione «ad alto impatto delle forze di polizia» laddove spaccio e degrado sono più visibili attraverso lo strumento dei reparti mobili da inviare in città.
Importante il passaggio anche sui Cpr, cioè i centri per il rimpatrio. «Anche per l’Umbria - ha aggiunto - è stata fatta un’istruttoria con una prima individuazione di alcuni siti che potenzialmente possono essere utili alla realizzazione di questo progetto. Dato che dobbiamo procedere progressivamente e quindi destinare le risorse sia economiche che finanziarie per la realizzazione di questi primi progetti nell’immediatezza in Umbria un Cpr non è al momento in previsione ma ci sarà quanto prima e quindi renderemo poi note alle autorità competenti quali sono le scelte e le proposte che faremo».
Piantedosi ha infine espresso «condanna totale» per il fenomeno Fleximan, accaduto anche in Umbria.
Parole di grande soddisfazione per l’incontro sono giunte dal prefetto Armando Gradone, dalla presidente Donatella Tesei e dalla presidente della Provincia, Stefania Proietti.
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