Perugia, al parco della Verbanella residenti schedati dai pusher: «Ci riconoscono e ci fanno passare se pensano che non creiamo problemi»

Il parco della Verbanella
di Egle Priolo
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Domenica 18 Settembre 2022, 08:42 - Ultimo aggiornamento: 08:44

Mesi con il supermarket della droga sempre aperto dentro il parco della Verbanella. «Già da prima dell’estate», è il racconto di chi si è trovato quasi quotidianamente a passare nelle vicinanze decidendo fosse meglio tornare indietro, oppure passare velocemente a testa bassa senza incrociare troppo gli sguardi. Per la paura di essere “schedati” da quegli occhi sempre attenti a scorgere pericoli per il proliferare dei propri commerci. E con un’altra situazione di emergenza che si sta riformando a poche decine di metri. Una situazione surreale, che a raccontarla quasi non ci si crede o al massimo si può pensare a un eccessivo senso di insicurezza da parte di qualche residente. E invece il blitz con cui venerdì il Nucleo Fontivegge della polizia ha smantellato assieme agli operatori Gesenu il capanno della droga all’interno del parco della Verbanella conferma la pericolosità della situazione. Gli agenti, anche grazie ai colleghi della polizia di Stato che si trovavano in zona, hanno avuto il proprio da fare nel bloccare l’uomo che stava in quel momento occupando il capanno: un 39enne tunisino con una sfilza di precedenti per spaccio ma soprattutto con una condanna a 14 anni per omicidio. E che nel parco aveva addosso due coltelli e altri oggetti per ferire. Insomma, uno che a usare un’arma se vede le brutte potrebbe metterci poco. Il personaggio in questione, che in quanto clandestino dopo le varie denunce a seguito del blitz dovrebbe essere espulso, si racconta sia una delle presenze fisse nel capanno della droga. Insomma, uno che da settimane vive e staziona in quella costruzione di fortuna realizzata con alberi caduti e fra la vegetazione in un punto del parco coperto da alti cipressi che le segnalazioni dei residenti e fruitori della Pescaia hanno classificato come supermercato della droga. «Con orario continuato - aggiunge uno dei residenti che hanno reso noto questo stato di cose - praticamente non c’è stato giorno che non ci fossero persone in fila per la droga e questi personaggi che gliela cedevano.

Con la convinzione che in quel pezzo di parco potessero fare quello che gli pareva, senza essere disturbati». Di più. Con la maggior parte dei frequentatori, almeno quelli più assidui, letteralmente “schedati”. «Abito da anni nelle vicinanze del parco - racconta un residente - e quindi usufruirne quotidianamente per me è normale e necessario. Un giorno stavo passando davanti al capanno e per qualche motivo devo avere attirato l’attenzione di qualcuno di quei balordi. Ho avvertito subito una certa tensione ma dopo qualche secondo uno di loro ha detto a voce alta “no questo è tranquillo, non c’è problema”. Insomma il fatto di starci ogni giorno, come qualunque residente della zona avrebbe il diritto di fare, mi aveva di fatto reso riconoscibile ai loro occhi. L’intervento delle forze dell’ordine, che ringrazio per quanto fatto, ha solo confermato le terribili sensazioni che ho avuto e ha avuto per tanto tempo chiunque è stato al parco: in quel capanno, oltre lo spaccio, c’è gente pericolosa». Ma secondo qualcuno il lavoro non è ancora finito. Perché il fabbricato ex Gesenu, sempre in zona parco della Pescaia, sarebbe stato nuovamente occupato abusivamente. «Sono almeno cinque sei persone che da qualche tempo vanno avanti e indietro - sottolinea il residente - e penso bisognerebbe intimare ai proprietari della struttura, che credo siano di fuori Perugia, di renderla a norma per la sicurezza. Anche perché chiuso il capanno altri balordi potrebbero decidere di andarci. Il parco della Verbanella è uno spazio meraviglioso, una risorsa imprescindibile per tantissime persone. Ma queste presenze e l’incuria lo rendono in alcuni momenti invivibile».

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