«Tutti abbiamo detto viva la rivoluzione
ma non sabotiamo treni, condannate gli anarchici»

Stefani e Settepani
di Egle Priolo
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Mercoledì 9 Ottobre 2013, 19:40 - Ultimo aggiornamento: 19:44
PERUGIA - Questo non un processo politico. Non sono le idee politiche o l’ideologia anarchica a essere processate, ma le modalit e le azioni violente con cui vengono portate avanti.

Parte morbida il pm Manuela Comodi, ma l’affondo è ponderato. E pesante. Deve chiedere alla Corte d’assise presieduta da Luca Semeraro di condannare Sergio Maria Stefani, Alessandro Settepani, Stefano Del Moro, Anna Beniamino, Alfredo Cospito e Maria Ludovica Maschietto, protagonisti dell’inchiesta Shadow e accusati di fare parte di un’associazione sovversiva di ispirazione anarco insurrezionalista.

In particolare Stefani e Settepani devono rispondere del tentato sabotaggio alla linea ferroviaria Orte-Ancona: i carabinieri li fermarono il 27 marzo 2008 a bordo di un'auto rubata in cui vennero trovati quattro ganci artigianali che secondo il pm Comodi sarebbero serviti al sabotaggio. Gli altri (più Valeria Foglia, deceduta a giugno) secondo le accuse avrebbero perseguito «le finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico, e elaboravano, redigevano o comunque divulgavano il manifesto clandestino dal titolo: “kno3 - foglio anarchico rivoluzionario 0 numero 0”, nel cui testo vengono espressi concetti in cui si istiga la commissione di delitti non colposi contro la personalità internazionale ed interna dello Stato, al fine di sovvertirne, attraverso la pratica della violenza, il suo ordinamento politico, economico e sociale».

Il pm Comodi in oltre tre ore e mezza di puntuale requisitoria ha ripercorso la storia del gruppo, attivo tra Umbria e Lazio, parlando anche del gruppo anarchico Fai, accusato di vari attentati, compreso quello di Genova all’ad di Ansaldo Roberto Adinolfi. «Vi si dirà - ha detto rivolta alla corte - che non ci sono rivendicazioni, che non ci sono biglietti che portano agli attuali imputati. Qualche avvocato spiega che non l’associazione sovversiva non esiste. Ma la Fai esiste: è stata inserita nella black list delle organizzazioni terroristiche più pericolose d’Europa. E dimostrerò che la Fai ha ispirato questi imputati. Che per la vicenda ganci hanno usato il know how dell’organizzazione. Quindi vanno condannati». Dure le sue richieste: dieci anni a Stefani (compreso il furto dell’auto) più multa di 1200 euro, 8 a Settepani, cinque anni e 6 mesi per Del Moro, Beniamino e Cospito, più 4 anni per l’ottantunenne Maschietto. Assoluzione per Lavia e non doversi procedere per Foglia. Le repliche degli avvocati nell’udienza del 16 ottobre.
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