Pasti ai terremotati, indagati il consigliere Bianconi
e il sindaco Alemanno: sotto accusa la fornitura

bianconi
di Ilaria Bosi
3 Minuti di Lettura
Giovedì 14 Gennaio 2021, 08:15

SPOLETO Ci sono la fornitura di pasti ai terremotati e il servizio di trasporto scolastico al centro della nuova indagine sul dopo sisma condotta dalla Procura di Spoleto. Otto le persone indagate: tra loro, il sindaco Nicola Alemanno e il consigliere regionale (candidato Presidente alle ultime elezioni) Vincenzo Bianconi. A non convincere la procura, che sta svolgendo accertamenti anche su tre funzionari comunali (Daniela Camelia, Donatella e Angelo Bucchi) e sugli altri tre componenti della famiglia Bianconi (i genitori Carlo e Anna e il fratello Federico, amministratori della Sporting Hotel Salicone), sono le procedure adottate per l’affidamento delle forniture. Due le ipotesi di reato ipotizzate dal sostituto procuratore Patrizia Mattei: abuso d’ufficio e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Su delega della procura, ieri i carabinieri si sono recati anche in Comune, dove è stata prelevata una copiosa documentazione.
I PASTI
Il primo affidamento avviene con procedura d’urgenza a tre mesi dalla scossa più forte, quando gran parte della popolazione rimasta a Norcia inizia a occupare i sette container collettivi dislocati in diversi punti tra capoluogo e frazioni. Quasi contestualmente, il Comune indice un avviso esplorativo per acquisire le manifestazioni di interesse per l’affidamento della fornitura. Si apre la procedura negoziata, risponde una sola ditta: la Sporting Hotel Salicone dei Bianconi, appunto. Siamo ad aprile e ai Bianconi viene chiesto di formulare un’offerta. Viene confermato l’importo di 20 euro al giorno (più iva al 10 per cento), con cui nei container collettivi vengono garantiti a ciascun terremotato quattro pasti: colazione, pranzo, merenda e cena. La procedura viene rinnovata altre due volte, fino al 2018. Nel contratto è previsto anche un tetto: la fornitura non potrà superare i 750mila euro.
TRASPORTI
L’altro aspetto su cui si indaga è l’affidamento del servizio di trasporto scolastico. A settembre 2017 il Comune incarica direttamente un’Ati (associazione temporanea di imprese), che ha la società dei Bianconi come capogruppo. L’Ati opera fino a metà giugno 2018, poi il Comune indice una nuova procedura di gara, che va deserta. Il servizio di trasporto, quindi, viene successivamente affidato, con procedura diretta, alla Sporting Hotel Salicone.
L’ACCUSA
A non convincere la procura, come in tutte le altre inchieste aperte dopo il terremoto, è il tipo di procedura adottata. Il Comune fa infatti ricorso alla normativa emergenziale, mentre secondo gli inquirenti quegli affidamenti avrebbero dovuto seguire iter diversi. Un tema, quello degli affidamenti diretti, anticipato e cavalcato, a discapito di Bianconi (candidato del centro sinistra), durante la campagna elettorale per le regionali.
LA DIFESA
In quell’occasione Vincenzo Bianconi chiarì: «Abbiamo partecipato soltanto noi perché nessun altro ha avuto il coraggio di farlo.

Perché abbiamo accettato? Per dare un servizio ai nostri concittadini e perché era anche l’unico modo per continuare a dare lo stipendio a 100 famiglie che vivevano grazie al lavoro della nostra azienda e che altrimenti avrebbero dovuto lasciare Norcia». Concetti che ieri Bianconi ha ribadito, annunciando su Fb di aver «ricevuto il primo avviso di garanzia della mia vita». Al quinto «avviso» per questioni procedurali legate al dopo-sisma, invece, il sindaco Alemanno ha detto: «Emergerà la correttezza delle procedure adottate».

© RIPRODUZIONE RISERVATA