Parte da Perugia la sfida del campo largo con Patto Avanti. Come cambia il centrosinistra. Parole d'ordine e protagonisti

Regionali, spunta la data del primo dicembre per il voto. Il sindaco di Assisi Proietti: «Non mi candido»

Uno dei momenti di Patto Avatni al 110 Caffè
di Luca Benedetti
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Lunedì 22 Gennaio 2024, 08:35 - Ultimo aggiornamento: 08:56

Tutti dentro Patto Avanti. L’Umbria diventa laboratorio del centrosinistra e non è un caso la scelta il 110 Caffè, luogo degli universitari, per mettere insieme gli alambicchi della politica che ridisegnano la geografia dell’accordo. C’è il Pd, c’è Il M5S, c’è il Psi, c’è l’alleanza Verdi-Sinistra, i Civici e adesso anche Demos salito in corsa a poche ore dalla viglia della convention. Eppoi c’è una seggiola vuota sul palco per dire che il campo largo non solo è l’aggiungere un posto a tavola. Nel mirino le elezioni regionali e le Europee ma le Comunali di sessanta Comuni su 92 diventano un banco di prova che vale quasi mezzo campionato. O anche di più: il fatto che si voti, per esempio, a Perugia, Foligno e Orvieto la dice lunga di come quel campo largo debba correre forte per ribaltare partire complesse, prima di giocarsi quella all’Ok Corral di palazzo Donini. A proposito, ultima data buona per il voto regionale viene indicata quella di domenica primo dicembre.
Se il centrodestra è alle prese con il risiko nazionale che arriva a far ballare il bis di Donatella Tesei, ieri il campo largo si è sentito dire, con garbo, dalla sindaca di Assisi Stefania Proietti che ha tanti impegni. Fare uno più uno due significa dire addio a un nome che rimbalza da mesi. Perché c’è il giubileo del 2025, perché nel 2026 cadono gli ottocento anni della morte di San Francesco e quindi l’agenda è piena. E come ha detto, fuori sacco, a Il Messaggero non è sua intenzione scendere in campo. Proietti, però, con alla destra il sindaco di Spoleto Andrea Sisti e alla sinistra quello di Gubbio Filippo Mario Stirati, davanti alla platea ha preso la scena dei Civici, ma non solo. Ecco la sua ricetta, non dimenticando Papa Francesco: «L’Umbria? Deve essere solida e programmatica perché noi sindaci siamo abituati a passare dal dire al fare». Non un dribbling, non un tackle, ma un lancio chiaro a cui il tavolo dovrà dare una riposta, magari partendo dallo stallo di Perugia e dalle guerricciole con veti di Foligno. Prima di mettersi in marcia per le Regionali.
Tanta Umbria al 110 Caffè, ma anche un fetta di politica nazionale. E allora per i Democrat il deputato Marco Sarracino dice che «la nostra presenza qui è a dimostrazione del fatto che c’è la volontà da parte delle forze di opposizione di lavorare insieme, in Umbria come in altre regioni» e porta l’esperienza dell’abbraccio Pd-M5S su Napoli. «Inauguriamo in Umbria un laboratorio fondamentale e importante frutto di un percorso che tutti i livelli territoriali hanno fatto con dei programmi all’avanguardia che spero contrastino definitivamente questa Giunta regionale di destra che ha fatto così male a questa regione»: ha detto, invece, l’ex presidente della Camera, Roberto Fico, M5S. Per Elisabetta Piccolotti (Avs) un «Patto avanti» è soprattutto un «passo avanti per fermare il declino dell’Umbria. Stiamo preparando le coalizioni a livello territoriale e regionale perché dobbiamo dare una prospettiva alternativa all’Umbria». Sulla stessa linea il segretario regionale del Psi, Federico Novelli, il coordinatore regionale di Democrazia Solidale-Demos, Riccardo Vescovi, il segretario nazionale del Psi Enzo Maraio, il presidente di Democrazia solidale- Demos Mario Giro e Gianfranco Mascia, portavoce di Europa Verde. Per Camilla Laureti, eurodeputata del Pd «l’iniziativa un Patto avanti può essere un modello vincente per altre Regioni e per altri territori».
I panel hanno riempito la sala, ma occhio agli incontri, chi c’era e chi era al tavolo di chi.

Super impegnato il segretario regionale Pd Tommaso Bori, non è sfuggito un tavolo all’aperto con Fabrizio Croce e Lucia Maddoli; un crocicchio tra il sindaco di Spello Moreno Landrini, quello di Gualdo Tadino Massimiliamo Presciutti e il pezzo grosso della segreteria boriana Joseph Flagiello da Foligno. Appoggiata al bancone miss eleganza, la grillina Francesca Tizi. Tra i più gettonati il segretario perugino Pd Sauro Cristofani che si beccava la domanda choc: «Allora fai il candidato sindaco?». Sorrisi di riposta con vicino l’ex assessore Giovanni Moriconi. Attraversa la sala a una Festa dell’Unità, Paolo Baiardini; Thomas De Luca non molla Fico, dal Trasimeno ecco Massimo Alunni Proietti e Simona Meloni al tavolo con il baby Pd Nicola Paciotti. C’è anche la Cgil con Simone Pampanelli, in una convention in cui giallo e verde sono i colori dell’intesa.

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