Il braccio di ferro con causa civile con prima udienza di comparizione delle parti il 20 marzo (giudice Luca Marzullo) è legato a una donazione fatta da Aulci nel 2017 per poter assumere, a tempo determinato, un cardiologo infantile in grado di andare a potenziare la Cardiologia del Santa Maria della Misericordia, ma che rivolgesse l’operato del medico in più verso i piccoli pazienti affetti da problemi cardiaci.
Un’operazione che ha visto l’Aulci mettere in campo una serie di iniziative per raccogliere fondi come fa da anni. La cifra donata all’ospedale è, da quello che risulta a Il Messaggero, ragguardevole: 140mila euro, ma quei soldi non sarebbero andati nella direzione che l’Aulci voleva quando ha proposto all’Azienda ospedaliera il progetto.
In particolare l’Associazione perugina avrebbe contestato il fatto che con quei fondi sono arrivati i rinforzi per la cardiologia, ma non direttamente per i medici specialistici che doveva seguire i bambini. Medici che sarebbero stati presi da una graduatoria già aperta tra coloro che erano risultati idonei ma non erano rientrati nel pacchetto diretto di assunzioni. Due cardiologi di cui solo uno, secondo l’Aulci, sarebbe stato formato successivamente per l’obiettivo che voleva raggiungere l’associazione. Due cardiologi che, una volta scaduto il contratto a termine finanziato con i soldi della solidarietà, sono stai assunti nel reparto di Cardiologia.
Una situazione che ha convinto l’associazione, dopo un allunga verifica, che la donazione di scopo non era stata rispettata. Attenzione, non si tratta di soldi buttati o non utilizzati, ma utilizzati non secondo i dettami della donazione dell’intesa tra Azienda ospedaliera e Aulci una volta proposta e accettata la donazione. Fondi arrivati in due tranche.
L’Aulci ha iniziato la sua opera nel 1989 per consentire lo sviluppo dell’attività di cardiologia pediatrica. È nata, come si legge nel sito in cui sono indicate tutte le attività svolte anno per anno, per volontà di alcuni genitori che «vivendo la dolorosa esperienza della malattia dei propri figli hanno sentito l’ esigenza di intervenire in modo più diretto nel realizzare attività di supporto. Nel 1992 si è fortemente impegnata per l’ attivazione di una Convenzione tra l’ Azienda Ospedaliera di Perugia e l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, per garantire ai bambini residenti nella nostra Regione appropriate diagnosi cardiologiche con le eventuali terapie chirurgiche». Tra gli obiettivi dell’associazione ci sono quelli dell’acquisto di apparecchiature e miglioramento delle attrezzature già utilizzate in ospedale, formazione e aggiornamento del personale medico e paramedico e sostegno economico alle famiglie in difficoltà.
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