Orvieto, saltano tutte le visite . La disperazione dei malati: «Non c'è solo il Covid»

Orvieto, saltano tutte le visite . La disperazione dei malati: «Non c'è solo il Covid»
di Monica Riccio
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Mercoledì 10 Febbraio 2021, 11:04

Nessun preavviso, nessuna alternativa, nessuna nuova data. Sono in tanti a Orvieto ad aver ricevuto ieri la stessa telefonata dal centro prenotazioni dell'ospedale «ci dispiace, la sua visita è rimandata a data da destinarsi».

La sospensione totale, fino al 21 febbraio, di tutte le attività chirurgiche di ricovero programmate procrastinabili, dell’attività specialistica ambulatoriale rinviabile e con classe di priorità D e P, comprese le prestazioni Alpi (attività di libera professione intramoenia), disposta a livello regionale dal commissario per l'emergenza Covid, Massimo D'Angelo, ha cancellato, in pratica, centinaia di visite. «Mia madre doveva eseguire tra due giorni la Tac – dice Fiorenza – ci hanno chiamato che la prestazione era sospesa e che ci avrebbero fatto sapere.» «Mio padre doveva effettuare una visita alla tiroide – dice Chiara – ma ce l'hanno sospesa con una telefonata». «A me è stata cancellata una visita – racconta Maria Luisa - dovevo andare per mia madre per vedere di trovare una terapia idonea che le alleviasse un po' di dolori. Non può prendere fans, non può prendere più neanche la Tachipirina dopo una recente intossicazione. Ora non sappiamo quando ci chiameranno.»

Piccoli interventi, visite ambulatoriali, esami, tutto ciò che poteva essere rimandato è stato rimandato. E a Orvieto la gente comincia a perdere la pazienza. Perché, il coro è unanime, «non c'è solo il Covid». Impossibile da prevedere cosa accadrà dopo il 21 febbraio: quando nel marzo 2020 il “Santa Maria della Stella” finì allo stesso modo in blocco, riprendere poi non fu affatto facile poiché nei giorni le visite saltate si andarono sommando, gettando il presidio ospedaliero di Orvieto nel caos. Il nuovo stop, deciso a livello regionale, per tutti gli ospedali umbri, non ci voleva, perché se come afferma il direttore generale della Usl Umbria 2, Massimo De Fino «non è previsto, né necessario che il presidio di Orvieto diventi Covid», certamente il blocco per emergenza Covid non fa altro che aggravare una situazione certo non facile anche per Orvieto che, non va dimenticato, è punto di riferimento non solo umbro, non solo orvietano, ma anche per una larga fetta di territorio della bassa Toscana e dell'alto Lazio.

Al momento, a quanto si apprende, non ci sarebbero criticità invece nella gestione della emergenza-urgenza e nei parti, né di ogni altra attività urgente di tipo chirurgico o comunque di grande urgenza.

Tutto il resto è però sotto una campana di vetro che, giorno dopo giorno pare opacizzarsi sempre di più. «A me è stata rinviata una biopsia - dice Franco - niente pare urgente, e se vogliamo risposte dobbiamo rivolgersi alle strutture private.»

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