L'odissea di un paziente: ricovero in tre ospedali perché i tamponi danno risultati diversi

L'odissea di un paziente: ricovero in tre ospedali perché i tamponi danno risultati diversi
di Egle Priolo
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Lunedì 15 Febbraio 2021, 09:45

PERUGIA – Aumentano i ricoveri e anche le vittime del coronavirus in Umbria, 32 in tre giorni, in un trend davvero negativo. Mentre le terapie intensive in regione sono davvero vicine al collasso: secondo i dati emersi durante l'ultima riunione del Cor a venerdì sera erano disponibili quattro posti letto Covid e otto non Covid. Dati che mutano ogni giorno, chiaramente, ma – con l'ultimo accesso registrato nelle passate 24 ore – parlano comunque di emergenza.

A mutare, però, sono anche i risultati di alcuni tamponi, che hanno reso un'odissea il ricovero proprio in terapia intensiva di un paziente risultato positivo il 5 gennaio, oltre un mese fa. Quaranta giorni in cui non solo le sue condizioni sono rimaste critiche, ma che hanno visto anche un'alternanza di risultati per cui ha subito due trasferimenti, di reparto e di ospedale, da Perugia a Branca e poi di nuovo a Perugia. Il paziente, infatti, come conferma la direzione sanitaria del presidio ospedaliero di Gubbio-Gualdo Tadino, era stato ricoverato nella terapia intensiva Covid dell'azienda ospedaliera di Perugia. Dopo la sua negativizzazione, «riscontrata con 3 tamponi molecolari negativi eseguiti in data 10, 12 e 13 febbraio», proprio sabato scorso era stato trasferito nel reparto di rianimazione generalista (quindi non Covid) dell'ospedale di Branca. «Come da protocollo – comunica la direzione sanitaria di Gubbio-Gualdo Tadino -, al momento della accettazione in reparto, è stato eseguito un nuovo tampone molecolare che ha dato esito positivo, cui è seguito un successivo tampone con esito “indeterminato”, e in accordo con l’Azienda ospedaliera di Perugia, il paziente è stato quindi trasferito nuovamente presso la terapia intensiva Covid di Perugia». Un'odissea tra reparti e ospedali diversi ma per cui la direzione medica dell’ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino sottolinea «che sono state rispettate le misure di sicurezza e di protezione durante la breve permanenza in reparto e che dopo il trasferimento è stato applicato il protocollo di pulizia e disinfezione degli spazi e il personale e gli altri pazienti, pur essendo il rischio di contagio molto basso, sono stati comunque sottoposti a sorveglianza sanitaria».

I DATI
Tornando ai dati, in base ai numeri forniti dalla Regione e aggiornati a ieri mattina, nelle passate 24 ore sono stati registrati altri dieci decessi, dopo i dieci di sabato e i dodici di venerdì: appunto 32 in tre giorni e ben 904 dall'inizio della pandemia, più di nove su dieci solo nella seconda ondata da settembre.

Continuano, come detto, a crescere anche i ricoverati in ospedale: sono attualmente 535, quattro in più di sabato, dei quali 84 (uno in più) in terapia intensiva. I nuovi casi di positività accertati sono 292, su 3.070 test antigenici e 3.474 tamponi molecolari analizzati, con un tasso di positività complessivo più o meno invariato (del 4,46%) e dell'8,4 per cento rispetto soltanto ai molecolari (sabato era del 7,5). I guariti sono 198, mentre gli attualmente positivi sono ben 8.166, di cui 2.065 solo nel comune di Perugia, praticamente uno su quattro di tutta la regione. In isolamento ci sono ben 11.746 persone, con i casi totali riscontrati in Umbria che hanno superato quota 40mila: in tutto sono 40.959 dall'inizio della pandemia.

LA PERDITA
Tra i decessi registrati nella giornata di ieri (e ancora non calcolato nella dashboard della Regione) c'è anche quello di Andrea, storico gommista di Borgo Bello, amato e benvoluto da tutti. Le condoglianze alla sua famiglia sono state pubblicate ieri sera anche sulla pagina Facebook dei residenti di Borgo XX Giugno, addolorati da una perdita che ha lasciato tutti nello sgomento.

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