Narni: troppo complicato rimettere in movimento la Corsa all'Anello per settembre. Si guarda all'edizione del 2021

I cavalieri di Fraporta alla sfilata al "campo de li giochi"
di di Marcello Guerrieri
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Sabato 4 Luglio 2020, 08:21
Troppi i problemi, le restrizioni, le difficoltà per riuscire a rimettere in piedi, dall’oggi al domani, la Corsa all’Anello per il prossimo settembre, nel periodo che era stato destinato alla Rivincita. I terzieri, l’Ente Corsa, lo stesso Comune, hanno dovuto alzare così bandiera bianca e iniziare a programmare la manifestazione per il prossimo anno: a dire la verità qualcuno ha anche proposto una piccola kermesse proprio a settembre, due – tre giorni con eventi culturali, eventi che al momento non sono nemmeno stati pensati; il programma di maggio era così pieno che non sarà difficile trovarne un paio per fine estate.
La decisione del rinvio in realtà non era stata mai in discussione: erano venti giorni che s’era deciso di passare la mano, ma la speranza è stata l’ultima a morire, per cui sino a giovedì sera, teoricamente, tutte le opzioni erano sul tavolo: “Troppo le difficoltà” dice Cesare Antonini, il capo del Terziere Mezule. I priori hanno anche guardato all’interno della cassa, che mancando l’incasso della corsa di maggio, è ormai desolatamente vuota, creando qualche brivido. Il virus ha anche ridotto le sponsorizzazioni private, i contributi pubblici sono di là da venire: “E’ come privare un albergo di Rimini dell’incasso di luglio e agosto” qualcuno s’è avventurato. Non si poteva continuare a spendere ulteriori soldi senza avere una controprova di un incasso. “Meglio, molto meglio, aspettare momenti meno complessi come il prossimo anno”. Ma da qui alla prossima edizione i contributi devono iniziare a rifluire: “Abbiamo molto apprezzato l’atteggiamento di chi ha continuato a cercare aiuti pubblici, come Eleonora Pace e non solo” spiega ancora Antonini “La sua è un’opera importante per evitare che la corsa non scompaia per i debiti che ha generato il coronavirus”. Sono le scuderie le vere voragini. Come si dice in dialetto, “i cavalli mangiano tutti i giorni” e sono decine, le strutture poi devono essere custodite con personale, i cavalli curati, puliti, allenati, così quella della parte ippica diventa la gora che si mangia tutto il bilancio. Sono state prospettate soluzioni come quella di una scuderia unica, oppure la riduzione del numero dei cavalli, oppure, ancora, penderli direttamente da fuori per il giorno della corsa, come si fa, d’altra parte, pure a Siena. Un risparmio, comunque si impone. La crisi del coronavirus e poi quella finanziaria spingeranno tutti ad una revisione contabile dell’intera manifestazione. Ma è già tempo dell’edizione 2021.
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