“La sociologia italiana – spiegano gli organizzatori - ha scelto da qualche anno di aprire al pubblico quel laboratorio diffuso di ricerca costituito dal lavoro dei docenti che operano nei diversi Dipartimenti Italiani. È una scelta rafforzata dalla volontà di istituire un dialogo con il paese e si esprime a un doppio livello: da un lato, la progettazione della Seconda Settimana della Sociologia proposta e organizzata dalla Conferenza nazionale dei Direttori di Dipartimento di area sociologica d’intesa con le Associazioni Scientifiche dei Sociologi AIS e SISEC e dall’altro, la Terza Edizione del Festival della Sociologia a Narni.
Accendere la luce sulla Sociologia – si legge ancora nel comunicato - è l’obiettivo unificante di questi eventi, che presentano del resto diversi punti in comune, a partire dalla strategia di pubblicizzare l’innovativa produzione scientifica, didattica e culturale dei Dipartimenti, traducendosi dunque in iniziative di Terza missione e accreditando sempre più la Sociologia nelle istituzioni e nelle comunità di riferimento. Le ragioni per rivendicare un nuovo livello di attenzione per la ricerca universitaria in generale e per le Scienze della società in particolare – osservano i promotori - consistono nella documentata presa d’atto che lo stesso cambiamento politico è stato largamente non previsto da buona parte del sistema istituzionale, per non parlare del mondo della comunicazione e dei media. Questa responsabilità, però, non riguarda la Sociologia, che ha sempre cercato di documentare le trasformazioni nelle aspettative individuali e soprattutto giovanili, e un chiaro trend al cambiamento semplificato sotto l’etichetta un po’ sbrigativa di “antipolitica”. Ma- puntualizzano - c’è anche da discutere il ruolo dei media nell’orientamento dei valori politici e nella costruzione dei discorsi pubblici, non dimenticando il loro impatto nella drammatizzazione dei problemi sociali e nella conseguente stimolazione di un’insicurezza collettiva”.
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