Narni, Terza edizione del Festival nazionale sulla Sociologia

Monica Guerritore: parteciperà al Festival della Sociologia di Narni
di Marcello Guerrieri
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Mercoledì 5 Settembre 2018, 18:43
Sarà la terza edizione di un evento unico in Italia, che parla di sociologia e farà crescere il livello di Narni quale città universitaria: è il “Festival della Sociologia” che tornerà il 12 e il 13 ottobre, e sarà organizzato dall’Università di Perugia in collaborazione con il Comune e l’associazione “Narni Città universitaria”, con il patrocinio dell’AIS, l’Associazione Italiana di sociologia. Fra gli ospiti di quest’anno sono attesi Ali Ait Abdelmalek, Dario Antiseri, Enrica Amaturo, Antonello Folco Biagini, Alessandro Cavalli, Lucio D’Alessandro, Giuseppe De Rita, Lorenzo Donini, Carla Facchini, Enrico Giovannini, Monica Guerritore, David Le Breton, Andrea Lenzi, Davide Morcone, Edgar Morin, Giovanna Motta, Patrick Tacussel, Roberto Zaccaria.
“La sociologia italiana – spiegano gli organizzatori - ha scelto da qualche anno di aprire al pubblico quel laboratorio diffuso di ricerca costituito dal lavoro dei docenti che operano nei diversi Dipartimenti Italiani. È una scelta rafforzata dalla volontà di istituire un dialogo con il paese e si esprime a un doppio livello: da un lato, la progettazione della Seconda Settimana della Sociologia proposta e organizzata dalla Conferenza nazionale dei Direttori di Dipartimento di area sociologica d’intesa con le Associazioni Scientifiche dei Sociologi AIS e SISEC e dall’altro, la Terza Edizione del Festival della Sociologia a Narni.
Accendere la luce sulla Sociologia – si legge ancora nel comunicato - è l’obiettivo unificante di questi eventi, che presentano del resto diversi punti in comune, a partire dalla strategia di pubblicizzare l’innovativa produzione scientifica, didattica e culturale dei Dipartimenti, traducendosi dunque in iniziative di Terza missione e accreditando sempre più la Sociologia nelle istituzioni e nelle comunità di riferimento. Le ragioni per rivendicare un nuovo livello di attenzione per la ricerca universitaria in generale e per le Scienze della società in particolare – osservano i promotori - consistono nella documentata presa d’atto che lo stesso cambiamento politico è stato largamente non previsto da buona parte del sistema istituzionale, per non parlare del mondo della comunicazione e dei media. Questa responsabilità, però, non riguarda la Sociologia, che ha sempre cercato di documentare le trasformazioni nelle aspettative individuali e soprattutto giovanili, e un chiaro trend al cambiamento semplificato sotto l’etichetta un po’ sbrigativa di “antipolitica”. Ma- puntualizzano - c’è anche da discutere il ruolo dei media nell’orientamento dei valori politici e nella costruzione dei discorsi pubblici, non dimenticando il loro impatto nella drammatizzazione dei problemi sociali e nella conseguente stimolazione di un’insicurezza collettiva”.  
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