Lupi (Confcommercio): «Terni tornerà una città di giovani»

Lupi (Confcommercio): «Terni tornerà una città di giovani»
di Aurora Provantini
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Sabato 13 Gennaio 2024, 00:10

TERNI - «Il 2023 è stato un anno difficile per il commercio». Lo aveva anticipato il Sole 24 Ore nell’ultima classifica sulla Qualità della vita, che ha visto scivolare la provincia di Terni al 62esimo posto (su 107 provincie), e lo conferma l’indagine su base regionale commissionata al Cresme da Confcommercio e Cna. Gli indicatori più o meno gli stessi: demografia, ricchezza e consumi, ambiente e servizi, sicurezza e tempo libero. Ecco, Stefano Lupi, presidente di Confcommercio Terni, parte dai dati, «preoccupati», per rappresentare l’esigenza di invertire la tendenza. «Se oggi Terni è una città di vecchi tra 20 anni deve tornare ad essere una città di giovani a misura di giovani». Sul piano della ricchezza, poi, è l’unica provincia che, nel 2021, ha visto ridursi l’imponibile pro-capite dichiarato, sia rispetto al 2020 (-0,3%) che rispetto al 2019 (- 0,8% ). Torna a chiedere, stavolta con urgenza, una conferenza territoriale di programma «dove progettare una visione d’insieme tralasciando interventi spot basati sull’emotività del momento», e un «rinnovato patto etico tra gli attori sociali, economici, culturali, imprenditoriali, al di là delle beghe di pollaio». L’esempio che fa è sull’apertura della Ztl: «Confcommercio non vuole commentare la bontà o meno di una sperimentazione di poco più di un mese, preferisce parlare di piano della mobilità sostenibile». Per scongiurare un 2024 peggiore del 2023 e un 2025 ancora più nero, la conferenza territoriale di programma è quello che ci vuole. Se restiamo in tema di Ztl, mettendo a confronto i soggetti istituzionali con quelli economici, si potranno risolvere una serie di criticità che riguardano anche il piccolo commercio urbano, che necessita appunto di politiche coordinate in materia di sosta: «La città deve assurgere a laboratorio del cambiamento». E ancora sull’etica: «Per quanto attiene all’annunciata rivisitazione del piano dei chioschi e delle edicole, trattasi di un tema estremamente delicato per l’equilibrio della distribuzione commerciale cittadina e per la rivitalizzazione di spazi urbani degradati. Auspichiamo quindi un adeguato processo di partecipazione e condivisione. La desertificazione commerciale del tessuto urbano è un tema con cui la città sarà chiamata sempre più a confrontarsi. Dobbiamo fronteggiarne l’impatto in termini di vivibilità, decoro, sicurezza e vivacità delle aree urbane».
La richiesta di Confcommercio all’amministrazione Bandecchi: «Scegliere che le risorse stanziate a livello regionale per Agenda Urbana 2021-2027, siano finalizzate ad una adeguata strumentazione digitale di raccolta dati, analisi e partecipazione a disposizione anche dei cittadini». Perché il territorio torni ad essere attrattivo per i giovani così come per eventuali investitori, dice in pratica Confcommercio, il tema della qualità dello spazio urbano diventa strategico: pianificare nuovi spazi verdi, lavorare sulla riduzione delle isole di calore e migliorare la qualità del costruito in termini di efficienza energetica e vivibilità degli edifici.
«Per realizzare tali obiettivi – conclude Lupi - è necessario intervenire in fretta ed in modo partecipato anche sul Regolamento edilizio».

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