La Terni sepolta e chiusa al pubblico: il caso dei reperti di S. Giovanni Decollato, «sotto chiave» da vent'anni

La Terni sepolta e chiusa al pubblico: il caso dei reperti di S. Giovanni Decollato, «sotto chiave» da vent'anni
di Beatrice Martelli
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Martedì 6 Ottobre 2020, 15:15
TERNI        Siamo nel 2000, a piazza San Giovanni Decollato, nel centro della città più vivo e piacevole in cui passeggiare: è in questo periodo che vengono scoperti i reperti di quello che molto probabilmente era un edificio pubblico di epoca romana, probabilmente del I secolo avanti Cristo. Su queste fondamenta saranno edificati la chiesa di San Giovanni Decollato e, nel 1931, il palazzo delle Poste, ma vent’anni dopo la scoperta, il sito, che tanto avrebbe da raccontare del passato, è ancora chiuso al pubblico. «Un tesoro sotto chiave»: così lo definisce il capogruppo di Terni Civica Michele Rossi, che ripercorre la storia (contemporanea) di questo «tesoro» interrogandosi sul futuro. «La scoperta, della quale conservo ancora la cronaca giornalistica», racconta, «avvenne durante i lavori per la creazione di un’autorimessa, e destò l’interesse degli archeologi, tra cui Laura Bonomi. In effettiva anche Francesco Giorgi, nel suo volume sullo sviluppo urbanistico di Terni fin dall’età antica, ha sottolineato come i lavori di scavo per la realizzazione di autorimesse interrate abbiano portato alla luce preziose tracce del passato: penso all’aera dell’ex Alterocca, all’anfiteatro, alle mura di viale della Rinascita e ai mosaici di palazzo Gazzoli. Ma su San Giovanni Decollato, solo l’oblio; non c’è stato alcun progetto di valorizzazione o fruibilità. La struttura semicircolare può facilmente essere identificata con l’abside di un edificio pubblico del foro, un’ipotesi seducente». Sono stati trovati nel sito anche ceramiche e intonaco dipinto, un’antefissa (una tegola scolpita o dipinta) e un bollo laterizio. «Occorre non smettere mai di riallacciare i fili della storia di questa nostra città. Così facendo scopriamo che troppi anni di disinteresse, mascherati dalle falsità di vivere in una città senza passato, non hanno alcun fondamento» conclude Rossi. «Occorre concretizzare il lavoro interlocutorio già svolto con la Soprintendenza dell'Umbria per rendere finalmente fruibili i dimenticati tesori al secondo piano interrato del parcheggio di piazza San Giovanni Decollato».
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