La coltivazione della canapa alimentare fa rinascere in Umbria una antica pratica agricola. Ecco cosa è successo

La coltivazione della canapa alimentare fa rinascere in Umbria una antica pratica agricola. Ecco cosa è successo
di Giovanni Camirri
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Lunedì 5 Settembre 2022, 11:41 - Ultimo aggiornamento: 12:00

NOCERA UMBRA .- Una visione, una grande voglia di cambiamento, un ritorno al passato attraverso antiche pratiche che è divenuto futuro presente. È il senso che riassume “Le Canapaie”, azienda agricola di Nocera Umbra che ha fatto della coltivazione della canapa per uso alimentare un rivoluzione in tutte le sue diverse declinazioni. Gli artefici sono Edoardo Gammaitoni e Jacopo Gasparri che prima di questa esperienza, divenuta oggi la loro scelta di vita facevano altro, lavoro compreso.

Quale è stata la genesi de “le Canapaie?

“Il pensiero di dar corpo a questo cambiamento – spiega Edoardo a Il Messaggero – ha iniziato ad affiorare intorno al 2014. L’anno successivo siamo passati all’azione ed oggi, a 7 anni di distanza siamo l’unica realtà in Umbria che ha realizzato sulla canapa per uso alimentare un progetto di filiera. Non ci limitiamo alla produzione del fiore, ma realizziamo prodotti come farina, pasta, olio e birra. Tutto ovviamente a base di canapa alimentare”.

Un cambiamento totale, quindi

“Certamente. Un cambiamento che permea tutti gli aspetti della vita, da quelli personali all’impegno di lavoro fino ad un nuovo e più ricco approccio al quotidiano. Abbiamo eliminato tutto il superfluo iniziando a vivere il tempo attraverso il ritmo della natura. Per capirci: siamo passati da una vita in bianco e nero alla gioia e alla soddisfazione di un mondo a colori. Ed in questo, grazie a questo cambiamento, abbiamo trovato tanta ricchezza soprattutto attraverso il confronto con la società mediante una profonda ripresa di contatto”.

Il vostro lavoro ha ridato vita anche ad una antica pratica

“La canapa è stata per lungo tempo dimenticata. Abbiamo quindi deciso di riprendere una produzione che era tipica di questo territorio ma che manca dagli anni Cinquanta.

E lo abbiamo fatto, anche ascoltando gli anziani con i loro racconti dove si fa memoria di un utilizzo prevalentemente tessile. Abbiamo voluto andare oltre dando forma nuova a qualcosa che c’era, che poi è finito nell’oblio e che ora ha una nuova funzione”.

Cosa è cambiato da allora ad oggi sulla canapa per uso alimentare?

“Di sicuro s’è passati dall’utilizzo della pianta per scopri tessili ad una produzione alimentare attraverso il fiore che allora era poco e per nulla noto per le sue caratteristiche e per il suo impiego. Oggi la canapa per uso alimentare è una pianta per cosi dire multi impiego. Si va dal seme al fiore ottenendo farina, olio, pasta e birra in un contesto di filiera unico a livello regionale che ci vede arrivare tanto in numerosissime realtà d’Italia quanto in gran parte d’Europa”.

Un lavoro complesso, quindi, legato al ritorno all’agricoltura

“È un lavoro bello, è stagionale, e si articola sui ritmi della terra. Tornare a vivere i sapori di chi, in passato, si alzava col sole e andava a dormire col sole non ha prezzo. Ti cambia davvero la vita e ti ridà il sapore del territorio attraverso il ritorno di una produzione storica, appunto la coltivazione della canapa per uso alimentare, alle sue possibilità di sviluppo e alle ricadute che dà sul territorio regionale creando lavoro”. E come spiegano dalle Canapaie: “Dall’amore per la nostra terra incontaminata, ricca di minerali e acque sorgive, nasce la voglia di riscoprire questa antichissima coltivazione, che oggi è tornata ad essere simbolo di sostenibilità, considerata la sua bassa esigenza idrica e la sue proprietà “curative” per il terreno, per l’aria ma anche per il consumatore finale.

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