Concorsopoli, Bocci: «Non scappo dal processo. Chiuso col Pd? Non mischiamo le cose, ora penso a difendermi»

Gianpiero Bocci e l'avvocato David Brunelli
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Mercoledì 5 Febbraio 2020, 15:39 - Ultimo aggiornamento: 6 Febbraio, 13:17

PERUGIA - «Mi difenderò nel processo e non dal processo. Sono qui, pronto a collaborare con la magistratura nella quale ripongo massima fiducia. Come ogni cittadino». Sorridente, apparentemente sereno, ma evidentemente pronto a dare battaglia: ecco Gianpiero Bocci all'ingresso del tribunale penale di Perugia nel giorno in cui inizia il processo nei suoi confronti per lo scandalo dei concorsi truccati all'ospedale di Perugia.

Bocci, dopo gli arresti domiciliari e dopo l'inevitabile allontanamento dalla segreterua regionale del Pd, difeso dai legali David Brunelli e Alessandro Diddi ora pensa a difendersi dalle accuse di rivelazione dei segreti d'ufficio (per la quale è cominciato il processo con rito immediato) e quella di abuso d'ufficio. «Massima correttezza e serietà come ho fatto in tutto questo tempo - ha detto Bocci prima di entrare in aula -. Un "uno contro l'altro" tra gli indagati in questa inchiesta? Ho sentito delle ricostruzioni fantasiose, onestamente penso a me stesso e a dover spiegare le ragioni per le quali affronto con grande serenità questo processo».

«Se ho chiuso col Pd? Lasciamo perdere il Pd - dice ancora Bocci -.Siamo in un'aula di tribunale. Bisogna avere grande rispetto per le istituzioni, lasciamo stare di mischiare le cose. Oggi si parla di giustizia e io ho fiducia nella giustizia e come tutti i cittadini non scappo dalla giustzia ma affronto il processo e mi difende nel processo».

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