PERUGIA - Più di 57mila passeggeri in un mese e un calcolo facile: se l'ultimo maggio del San Francesco d'Assisi fosse la media, l'aeroporto internazionale dell'Umbria supererebbe i 600mila transiti all'anno (obiettivo del 2024) e la rotta per la promozione sarebbe già tracciata. «Qualcosa sta davvero succedendo», dicono tra lo stupito e l'orgoglioso da palazzo Donini, con la Regione targata Tesei che ha creduto fin dall'inizio nel traino fondamentale che il San Francesco può rappresentare per economia e turismo in Umbria. E l'ultimo record, 57.025 passeggeri a maggio, ha bruciato addirittura lo score da guinness registrato solo il mese prima, con un'estate che si annuncia calda e – a maggior ragione – con un inverno da far volare.
Prima i dati, poi gli auspici. Secondo una nota della Sase, la prima con a capo il neo presidente Antonello Marcucci, il raffronto con maggio 2022 «evidenzia una crescita del +53% per quanto riguarda il traffico passeggeri, a cospetto di un +1% registrato sui movimenti aerei (627 rispetto ai 623 del 2022)». «Un dato che rende ancora più straordinario - prosegue la società che gestisce lo scalo umbro - l’incremento dei passeggeri, grazie a riempimenti degli aeromobili costantemente in crescita».
Numeri a cui si aggiunge la soddisfazione per il «grande successo della nuova rotta Ryanair da/per Cracovia, che si piazza al primo posto per quanto riguarda le migliori performance di riempimento (con un load factor di circa il 90%), seguita da Catania e Barcellona.
GLI OBIETTIVI
Numeri che ovviamente inorgogliscono ma che adesso costringono a realizzare gli obiettivi indicati solo venti giorni fa dal nuovo cda: i 600mila passeggeri sono a un passo, ma se l'idea è di arrivare al milione vaticinato dalla presidente Tesei, c'è solo un progetto possibile. Cioè il raddoppio dell'aeroporto: non bastano il nuovo gate, la sala d'attesa e gli oltre 100 parcheggi in più, ma - come ribadito su queste colonne a maggio - si deve pensare per forza a un secondo terminal. Un T2 che già fa assaporare l'aria di un aeroporto di serie A. Servono milioni però e ci si deve ragionare bene. Anche perché, giusto per ricordarlo, serve più o meno un milione per il sogno Francoforte e una stagione invernale che sia altrettanto performante. Più un altro paio di milioni per il sistema di guida con nebbia, senza il quale - il circolo è vizioso - l'inverno dai numeri record non si può fare.
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