Terni, clienti costrette a preparare il crack per comprare le dosi

I retroscena dell'inchiesta che ha portato all'arresto di due pusher

Terni, clienti costrette a preparare il crack per comprare le dosi
di Nicoletta Gigli
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Domenica 19 Marzo 2023, 11:28

Un laboratorio improvvisato. Dove la cocaina viene "cucinata" per produrre il crack. In quelle stanze possono salire solo le clienti donne. Se non hanno 50 euro per pagare la dose di cocaina o eroina saldano il conto con prestazioni sessuali consenzienti. Rapporti che si consumano nel piccolo appartamento di via Andrea Costa, nel cuore del quartiere Sant'Agnese, dove gli investigatori dell'antidroga, oltre a due etti di cocaina ed eroina e al materiale per il confezionamento, trovano decine di preservativi. Progress Omonkhobhio, 37 anni, e Hope Vincent di 23, nigeriani ora rinchiusi in cella a Sabboine, non vivono lì. Il primo abita a poche decine di metri di distanza, l'altro stava scontavndo una misura alternativa alla detenzione a casa di suoi amici.

A Terni era affidato ai servizi sociali dopo essere stato arrestato in Sicilia con 77 ovuli di eroina nello stomaco. Le indagini dell'antidroga sono andate avanti per mesi. Erano iniziate col blitz di fine novembre nella casa-laboratorio di via Costa dove i pusher conservavano e lavoravano gli stupefacenti e accoglievano solo le clienti donne. La "vendita" iniziava a ora di pranzo. Progress, non essendo un abitué della droga, il crack lo faceva cucinare dalle ragazze, molto più esperte di lui. E se non avevano i soldi potevano saldare il conto col sesso e qualche lezione d'inglese. Per i clienti maschi la cosa era diversa. A casa non potevano salire. Gli fissavano un appuntamento al telefono e li incontravano in centro. Sempre attenti a portare con sé solo la dose di cocaina o eroina da consegnare in modo da non rischiare nel caso in cui le forze dell'ordine li avessero fermati per un controllo. Nella casa-laboratorio e addosso ai due nigeriani poi arrestati gli investigatori hanno recuperato poche decine di euro ma questo elemento non stupisce più di tanto. I pusher che guadagnano bene ormai, per evitare ogni rischio, quando incassano si affrettano a mettere il denaro contante sulle carte ricaricabili. In questi mesi in questura sono sfilati diversi clienti. Due le ragazze che hanno confermato di comprare la propria dose con prestazioni sessuali consenzienti. Quella che per gli investigatori era un'intensa attività di spaccio, andava avanti da diverso tempo e si snodava tra la casa di Sant'Agnese, piazza Buozzi, via Curio Dentato e viale Brin.

Le carte d'accusa messe insieme in quattro mesi hanno convinto il pm, Giorgio Panucci, a chiedere due ordinanze di custodia cautelare per Progress Omonkhobhio e Hope Vincent, quest'ultimo già in cella dal 6 dicembre, concesse dal gip, Chiara Mastracchio, Il primo è stato prelevato a casa giovedì dal personale della quarta sezione della Mobile e portato a Sabbione. All'amico il provvedimento viene notificato nel penitenziario ternano che lo ospita da tre mesi. Domani, alla presenza dei loro avvocati, Francesco Mattiangeli e Francesco Montalbano Caracci, i due nigeriani affrontano l'interrogatorio di garanzia.
Nicoletta Gigli
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