Gianpiero Bocci riprenderà quel posto da dipendente amministrativo della Provincia di Perugia lasciato svariati anni fa per dedicarsi a tempo pieno alla politica. Dodici anni in Parlamento di cui 5 da sottosegretario agli Interni con tre governi diversi; prima dieci anni in Regione: consigliere, presidente dell'Aula, assessore e vicepresidente della giunta; non solo: segretario regionale della Margherita e poi del Pd. Nelle ere Lorenzetti e Marini, Gianpiero Bocci ha occupato stabilmente lo scranno di leader forte della politica umbra, fino agli arresti domiciliari scattati il 12 aprile scorso e conclusi il 2 luglio.
Secondo le ricostruzioni della Procura di Perugia è stato proprio lui il punto di riferimento di un sistema di potere in grado di influenzare una serie di concorsi della sanità in Umbria.
Da giovedì mattina, al termine di un periodo di aspettativa forse ventennale, l'ex leader del Pd lavorerà all'area servizi generali della Provincia di Perugia. Lavorerà part-time, così ha scelto lui. Nei giorni scorsi, il dipendente Gianpiero Bocci ha incontrato il presidente della Provincia Luciano Bacchetta per discutere del suo rientro: «Sì ne abbiamo parlato - racconta Bacchetta - sarà collocato nel suo ufficio, come prevedono le regole, e svolgerà la sua mansione normalmente».
Il 5 settembre Gianpiero Bocci rientrerà al lavoro nella sede della Provincia di Perugia che guarda i palazzi della Regione, poi il 22 ottobre inizierà il processo di Concorsopoli: l'ex sottosegretario agli Interni ha scelto di difendersi in aula.
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