Erano presenti nella chiesa di Santo Stefano l’arcivescovo di Spoleto - Norcia, monsignor Renato Boccardo, il cancelliere della curia di Spoleto, monsignor Giampiero Ceccarelli, il provinciale dei Cappuccini padre Matteo Siro, il parroco di Ferentillo don Rinaldo Cesarini, la soprintendenza ed i parenti del venerabile Romanelli. La riapertura del processo è stata possibile grazie ai documenti conservati nell’archivio dei Frati Minori Cappuccini dell’Umbria. Gli oggetti appartenuti al frate sono stati riportati alla luce e, dopo l’ispezione, le reliquie del frate sono state catalogate e riposte in una nuova urna che, successivamente, verrà esposta ai fedeli. Al Venerabile Romanelli, sacerdote e predicatore dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini morto nel 1645, sarebbe attribuito il miracolo della trattazione delle pietre in pane e dell’attraversamento sulle acque del lago di Piediluco.
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