«Fase 2, ripartono anche le attività criminali». Stretta contro usura e infiltrazioni mafiose

Una riunione in videoconferenza in prefettura
di Egle Priolo
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Sabato 16 Maggio 2020, 11:28
PERUGIA All'allentarsi del lockdown corrisponderà una stretta dei controlli contro usura e infiltrazioni mafiose. Fenomeni che potrebbero trovare terreno fertile nelle difficoltà di chi, per il coronavirus, ha visto ammalare il proprio conto corrente. Per questo motivo, alla fine dell'ultimo Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica convocato per l’analisi dei nuovi scenari correlati alla riapertura delle attività prevista nei prossimi giorni, il prefetto Claudio Sgaraglia ha sottolineato come «il graduale rispristino della normalità potrebbe essere accompagnato dallo speculare riespandersi delle attività criminali, con conseguente necessità di rafforzare i servizi di controllo e di vigilanza sul territorio, anche con riferimento all’azione di prevenzione e contrasto del pericolo di tentativi di infiltrazioni mafiose e di usura».

Al Comitato hanno partecipato (chiaramente in videoconferenza), oltre ai vertici provinciali delle forze di polizia e dei vigili del fuoco, l’assessore regionale alla Salute e alle politiche sociali, Luca Coletto, il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, rappresentanti di Anci, Abi Umbria e Provincia di Perugia. E proprio all'Associazione bancaria italiana, il prefetto ha ricordato «quanto sia fondamentale la rapida erogazione delle risorse destinate dai recenti provvedimenti amministrativi a favore di famiglie ed imprese». In questa delicata fase della ripresa, l’Abi Umbria ha posto in evidenza il «grande impegno delle banche nell’assicurare una risposta tempestiva ed efficace alle esigenze di liquidità di famiglie ed imprese. La crescita delle istanze di accesso alle risorse pubbliche stanziate a seguito del lockdown, infatti, è cospicua e continua».
Il prefetto Sgaraglia ha, quindi, ricordato anche il protocollo del Viminale e del Ministero dell’Economia con la Sace, che «coniuga l’esigenza della velocità dell’accesso alle risorse stanziate dal Governo con il rigoroso accertamento della sussistenza di infiltrazioni criminali, attraverso la revoca dell’erogazione nell’ipotesi di adozione di un’interdittiva antimafia».

IL TAVOLO TECNICO
Nel corso della giornata, inoltre, in prefettura si è riunito anche il Tavolo tecnico di monitoraggio, per la disamina dei primi risconti relativi alle attività di supporto e verifica del rispetto dei protocolli di sicurezza sui luoghi di lavoro. Riunione in cui sono stati illustrati gli esiti, «sostanzialmente positivi», dell’avvio dell’attività di supporto e controllo nelle aziende, condotta dalle squadre miste formate da personale dell’Ispettorato territoriale del lavoro, dell’Unità Operativa Prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro dell’Asl, del Comando provinciale dei vigili del fuoco e del Comando carabinieri per la tutela del lavoro, che ha riguardato un centinaio di aziende operanti in differenti settori. E nonostante la cronaca degli ultimi giorni abbia riportato qualche caso di furbetti beccati a lavorare nonostante i divieti, secondo la nota della prefettura di Perugia, «ad oggi, non sono state rilevate gravi irregolarità tali da rendere necessaria la sospensione di attività». «Un primo bilancio tendenzialmente positivo - ha sottolineato il prefetto Sgaraglia - che testimonia un grande senso di responsabilità e di collaborazione del sistema imprenditoriale perugino e che fa ben sperare pro futuro, anche in vista delle ulteriori riaperture programmate per le prossime settimane».
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