Dalle aule di scuola a quelle del tribunale per combattere la violenza sulle donne: mai fatto prima in Umbria

La presentazione a Terni dell'iniziativa tra scuola e tribunale
di Nicoletta Gigli e Egle Priolo
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Venerdì 24 Novembre 2023, 07:29

TERNI - Studenti nelle aule di giustizia per seguire le udienze penali sui maltrattamenti e toccare con mano lo svolgimento dei processi sulla violenza di genere.
Un’esperienza forte, che consente loro di entrare dentro a storie di donne costrette a subire umiliazioni e botte. Episodi che spesso si consumano di fronte allo sguardo impotente dei figli.
I magistrati invece andranno in classe nelle scuole superiori ternane per diffondere tra ragazzi e ragazze la cultura del rispetto.

Quello siglato ieri a palazzo di giustizia è il primo accordo del genere in Umbria. Impegna tribunale e ufficio scolastico regionale a contrastare la violenza domestica e di genere grazie all’educazione e alla sensibilizzazione dei giovani. 
«L’accordo - dice la presidente del tribunale Monica Velletti - punta a fare in modo che il patrimonio culturale che nelle aule civili e penali del tribunale ci vede impegnati nel contrasto alla violenza di genere raggiunga i ragazzi delle superiori. I magistrati andranno nelle scuole per incontrare studenti e docenti, i ragazzi e le ragazze verranno in tribunale per seguire udienze penali sui maltrattamenti per far sì che in loro resti una traccia importante».
Durante l’anno scolastico gli studenti saranno impegnati in laboratori tematici e produrranno elaborati sulla violenza domestica e di genere. Attraverso il teatro, i video, i disegni, le poesie e gli articoli “racconteranno” le proprie sensazioni su drammatiche realtà che sconvolgono troppe vite. 
Tra un anno, il 25 novembre, ci sarà una giornata in cui gli studenti presenteranno gli elaborati realizzati grazie all’intesa siglata ieri alla presenza delle autorità.

«Siamo convinti che l’attività preventiva e formativa sia fondamentale - dice Sergio Repetto,  dirigente dell’ufficio scolastico regionale. Grazie a questo accordo, il primo in Umbria, potremo contare sul contributo della presidente del tribunale e di otto magistrati sia a scuola che a palazzo di giustizia».
L’intesa in un tribunale che porta avanti con ottimi risultati il progetto pilota per la rilevazione e la trattazione dei procedimenti di famiglia che presentino allegazioni di violenza domestica. Riserva uno specifico trattamento ai procedimenti in materia di affidamento dei figli minori in presenza di prove di violenza domestica, assicurando sinergie e scambio di informazioni tra pubblico ministero, giudice penale, civile e minorile. Prevede che, dal momento della presentazione dei ricorsi per l’affidamento di figli minori, vengano individuati quelli con ipotesi di violenza domestica per indirizzare il procedimento in una corsia differenziata e preferenziale per garantirne la rapida trattazione.

I DATI
Iniziative come quella di Terni, insieme a manifestazioni, dibattiti, incontri di sensibilizzazione sul tema sono importanti davanti a fatti di cronaca da cui l'Umbria non è esclusa. Lo dicono i numeri, a partire da quelli forniti dal procuratore generale Sergio Sottani che ha un quadro di tutti i reati da Codice rosso nel distretto umbro. Dove, da giugno 2022 a luglio 2023, per stalking, atti persecutori e maltrattamenti in famiglia sono state chieste e ottenute 487 misure cautelari. E dove, a fronte di un lieve calo dei procedimenti iscritti per stalking e maltrattamenti nel 2022, sono per esempio in aumento le iscrizioni per lesioni connesse a fatti familiari. Numerose le richieste avanzate dall’ufficio di misure cautelari (oltre 70) in crescita rispetto all’anno precedente (erano poco più di 60).
In particolare, «aumenti significativi» delle violenze sessuali sono stati registrati dalla procura di Perugia: i dati aggiornatissimi forniti dal procuratore Raffaele Cantone spiegano come i casi siano aumentati dai 46 del 2018 ai 50 del 2022 fino ai 58 del 2023.

In controtendenza, sempre a Perugia, i maltrattamenti in famiglia: nel 2018 erano stati 220, 200 nel 2022 e 185 quest'anno. Uguale andamento in discesa per i fascicoli di stalking, fermi ora a 132, contro i 168 del 2018 e i 141 del 2022. Con l'inquietante analisi di Cantone che sottolinea come «soprattutto tra i giovani non si accetta l'idea che le relazioni finiscano e spesso ci si vendica portando in pubblico le proprie esperienze personali, anche intime, per creare un danno soprattutto alle ragazze». Insomma, revenge porn perché non si accetta il no, come la storia raccontate su queste colonne della ragazza che ha scoperto sui canali Telegram le sue foto private e ha denunciato l'ex, facendo tremare diverse famiglie della Perugia bene, i cui figli continuavano a far girare quegli scatti privati.

E se a Spoleto sono in aumento gli accessi al pronto soccorso di donne vittime di violenza ( 42 nel 2022: un record, quando erano state 36 nel 2021 e 34 nel 2020) e l'ultimo caso arriva da Assisi con un padre indagato e allontanato da casa per aver picchiato la figlia, fratturandole la clavicola, per esempio solo a Terni sono state – in base agli ultimi dati disponibili - 37 le misure cautelari in 12 mesi nei confronti di chi si è macchiato di violenza nei confronti di mogli, compagne, amanti ed ex. Più di tre al mese in una città dove i tempi di gestione degli incidenti cautelari sono improntati al massimo dell’efficienza e dell’incisività. Tra richiesta del pm e decisione del giudice infatti passano in media tre giorni. Una buona prassi, come richiesto dallo stesso Sottani ai tre procuratori del distretto, per una tutela delle vittime di violenza che sia «effettiva». Con una «pronta e immediata» presenza fisica dell'autorità giudiziaria che emetta la richiesta di misura cautelare e quindi metta fine alle violenze entro 72 ore dalla denuncia.

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