Umbria Jazz, salta il programma 2020
forse in agosto ci sarà un evento speciale

Carlo Pagnotta e il sindaco Romizi sul palco di Uj
di Michele Bellucci
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Martedì 12 Maggio 2020, 10:21
PERUGIA Dopo più di 40 anni, l’estate perugina sarà senza Umbria Jazz la cui edizione 2020 è stata annullata. «Una decisione dolorosa» maturata durante la riunione dei soci della Fondazione di partecipazione che, però, guarda già al futuro. Al 2021, verso cui è già proiettato il direttore artistico, Carlo Pagnotta, ma anche al fine estate, con uno o più eventi in fase di studio. Nei giorni scorsi era stata una mail di Tom Jones ad anticipare in qualche modo la decisione. “Tutti voi sapete quanto ami fare concerti, ma la sicurezza di tutti viene prima”. 
Il prolungarsi dell’emergenza sanitaria e l’incertezza sulla presenza dei tanti artisti internazionali ha quindi condotto Uj alla prima cancellazione della sua storia. «Dentro di noi la decisione era stata presa da mesi – spiega Stefano Mazzoni, vice presidente della Fondazione Uj – ma aspettavamo uno spiraglio, che non è mai arrivato, e soprattutto di parlare con i soci anche per impostare il bilancio preventivo». Nonostante il lockdown, il festival resta in movimento, almeno per quanto riguarda le idee. «Ne stiamo valutando tante – aggiunge Mazzoni – e ora possiamo dire che Uj con la formula con cui è concepita tornerà nel 2021 ma se ce lo permetteranno abbiamo tante ipotesi, alcune già abbozzate, per proporre qualcosa tra agosto e settembre. Prevedendo il pubblico, sulla loro realizzabilità resta un punto interrogativo: sarà indispensabile un’autorizzazione che non dipende da noi». 
Non sarà il festival, in ogni caso, ma qualcosa organizzato da Umbria jazz e tutto dipenderà dalle decisioni nazionali. Ad esempio, alla possibile riapertura, a inizio estate, dei cinema che potrebbe dare slancio a quelle idee oggi sospese da collocare in uno o più fine settimana di fine estate. «I soci della Fondazione torneranno a riunirsi tra fine maggio e inizio giugno per approvare il bilancio preventivo e allora qualche spiraglio rispetto a ipotesi di fattibilità futura ci sarà». 
Non certo una sorpresa per il patron di Uj, che aveva già da tempo fatto la sua previsione dicendo chiaramente che la speranza era quella di salvare l’edizione “winter” a Orvieto: «Nessuno ha cancellato concerti - chiarisce Carlo Pagnotta - sono tutte postposizioni. Oggi è arrivata la terza e mano a mano che ne ufficializzeranno altre comunicheremo le nuove date per il 2021. Io sto già lavorando sull’edizione 2021, perché intendo fare un festival del livello di quest’anno se non meglio. Avevamo comunicato solo le date all’Arena ma vi garantisco che c’erano cose eccezionali anche nelle altre location… sarebbe stata un’edizione tra le più belle di sempre. Normalmente si inizia a lavorare sul festival a fine settembre mentre stavolta partiamo con grande anticipo. Vuol dire che Umbria Jazz tornerà alla grande nel 2021». 
Del resto, come ha scritto il sindaco Romizi, «è un arrivederci che ci fa male, che ci pesa ma che d’altra parte ci aspettavamo e comprendiamo». 
«Ora la cosa migliore è aspettare di vedere quel che succede. Speravamo che il Governo desse indicazioni più precise, ma evidentemente neanche loro sanno che fare - continua Pagnotta -. Per questo ho i miei dubbi anche su Orvieto: chi si azzarderà ad autorizzare gli assembramenti già a dicembre? Ammetto che per me la situazione è ben più che “grigia”». 
Eppure una buona notizia per gli appassionati del jazz c’è, virtuale ma c’è: «Da giugno ci divertiremo - anticipa il direttore artistico - pubblicando sul sito di Uj e sui social una serie di contenuti bellissimi, con materiale anche inedito dagli anni ’70 in avanti». Umbria Jazz è rimandato, ma la passione resta accesa.
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