Umbria presto prima regione d'Italia
senza coronavirus: record di contagi ridotti

Umbria presto prima regione d'Italia senza coronavirus: record di contagi ridotti
di Italo Carmignani e Fabio Nucci
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Domenica 12 Aprile 2020, 12:20
PERUGIA Se il trend dei malati si conferma, l’Umbria potrebbe diventare la prima regione covid-free. In due settimane, è l’unica zona dove il totale dei positivi in ospedale o in isolamento domiciliare si è ridotto. A fronte di un aumento medio nazionale del 43,1%, nel Cuore verde tale indicatore si è ridotto del 19,5%, passando dagli 898 malati del 28 marzo ai 723 registrati ieri secondo l’aggiornamento quotidiano fornito dall’assessorato alla Salute. Solo nelle Marche, dopo la rapida diffusione iniziale del contagio, si registra un aumento contenuto, del 7,7%.
Merito della crescita esponenziale del totale dei guariti, grandezza che include, come riporta pure il report giornaliero della ProCiv nazionale, anche le persone che hanno superato infezione e sintomi ma che risultano ancora positivi al virus. Ad oggi, risultano quindi 192 guariti, 33 in più in un giorno (+21%), e 342 persone clinicamente guarite, tre in più rispetto a venerdì: il 28 marzo erano 39. Ne consegue, quindi, che se il 20 marzo si registrava un guarito per 67 nuovi positivi, oggi si registra un positivo ogni 4 guariti. La situazione si è rovesciata come può sembrare ovvio, viste le restrizioni in atto, ma considerando l’evoluzione che tali grandezze stanno mostrando nelle altre regioni, tale trend non appare poi così scontato.
A maggior ragione se è accompagnato da una costante decrescita dei degenti, ora 176, 9 in meno rispetto al giorno precedente, con un -4,9% giornaliero che è il calo più alto mai registrato. Stabili le terapie intensive che riguardano 39 persone, col tasso di ospedalizzazione dei contagiati che in Umbria resta inferiore alla media nazionale: al momento il 24,3% dei positivi attuali (in Italia, il 31,4). Il dato dei ricoveri, inoltre, rimane un indicatore attendibile dell’andamento del contagio essendo, come ha ricordato alcuni giorni fa su queste pagine il professor Fabrizio Stracci, direttore della scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell’UniPg, un valore indipendente, non legato alla quantità dei tamponi. Esami cui sono sottoposti anche i “clinicamente guariti” che dal loro esito attendono l’uscita certificata dall’infezione. Il totale dei tamponi, intanto è salito a 17.662 e più della metà, il 51%, sono stati effettuati ad aprile. In questi undici giorni, viceversa, sono stati certificati 231 nuovi positivi, pari al 18% del totale cumulato, pari a 1.309.
Continua a ridimensionarsi anche il gruppo degli “osservati”, coloro che sono costretti all’isolamento fiduciario in quanto venuti a contatto con un contagiato. Il totale è sceso a 3.176 (-108), in calo dal 6 aprile, quando la stessa grandezza era risalita a 4.576. Lo stesso giorno in 696 sono usciti dall’osservazione, essendo trascorsi i 14 giorni di isolamento fiduciario dalla data del contatto avuto con un positivo al coronavirus. Situazione che dall’inizio dell’emergenza, inclusi coloro che sono ancora in osservazione, ha riguardato 11.229 persone. 
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