«Lo pensavamo anche noi – spiegano gli espositori – invece non è così. In queste settimane abbiamo più volte contattato, anche in tempi diversi, i Comuni che ospitano solitamente i nostri mercatini e tutti si sono sentiti dire che in realtà attendono un via libera dalla Regione che non ci sarebbe».
Un corto circuito tra le varie strutture istituzionali? Possibile, ma il tempo passa e per gli hobbisti costretti a non lavorare, il danno aumenta.
«Ci troviamo in una situazione surreale – spiega un’espositrice – perché nelle Regioni vicine è tutto ripartito, mentre qua di fatto no. Qualcuno ci aiuti a capire!».
I mercatini di hobbistica e piccolo antiquariato rappresentano una realtà consolidata in molti centri dell’Umbria: da Perugia a Terni, passando per Foligno, Spoleto, Gubbio, Campello sul Clitunno, Città di Castello, Todi e, fino a qualche tempo fa, anche Orvieto – tanto per citare i principali. Ogni mercatino fa muovere decine e decine di espositori e il più importante, da questo punto di vista, è quello di Pissignano (Campello sul Clitunno), che ogni prima domenica del mese richiama circa 800 espositori da tutta Italia. Il sindaco di Campello Maurizio Calisti, a dire il vero, nei giorni scorsi ha annunciato in una app dedicata ai cittadini che il mercatino riprenderà a luglio, anche se gli hobbisti – o almeno molti di loro – sembrano non aver ancora avuto questa informazione. Del resto gli espositori, oltre a essere in contatto tra loro, si interfacciano continuamente con gli organizzatori dei singoli mercatini, che in questa fase non sembrano nelle condizioni di dare indicazioni certe.
Cosa accadrà?
«Per noi questa chiusura forzata e inspiegabile sta diventando un problema gigante. Purtroppo la nostra categoria non è rappresentata da associazioni o sindacati, quindi l’impressione è di essere rimasti soli. Invece esistiamo e vogliamo tornare quanto prima a fare il nostro lavoro».
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