Ripartenza, il giallo dei Mercatini di hobbistica e piccolo antiquariato

Ripartenza, il giallo dei Mercatini di hobbistica e piccolo antiquariato
di Ilaria Bosi
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Giovedì 25 Giugno 2020, 16:22
Mercatini di piccolo antiquariato e hobbistica spariti dai radar della Regione? È un dramma che si consuma silenziosamente quello che riguarda centinaia di operatori umbri, costretti a stare fermi da ormai quattro mesi, senza alcun apparente motivo. Già, perché se nell’ordinanza 28 del 22 maggio (art.1), firmata dalla presidente Donatella Tesei, la categoria del “commercio al dettaglio sulle aree pubbliche” viene indicata tra quelle che avrebbero potuto riaprire il 25 maggio scorso (rimettendo ai Comune la gestione), per gli hobbisti – di fatto - non c’è ancora la possibilità di ripartire. “Per il commercio al dettaglio su aree pubbliche (categoria che nelle linee guida del governo comprende espressamente i mercatini degli hobbisti, ndr) – è scritto all’articolo 1 dell’ordinanza regionale 28 – si rimette ai Comune la gestione delle aree mercatali e l’adozione di eventuali ulteriori misure, quali ad esempio l’estensione dell’obbligo di fornire guanti usa e getta a tutte le categorie merceologiche”. Un passaggio che non sembra lasciare margini di interpretazione.
«Lo pensavamo anche noi – spiegano gli espositori – invece non è così. In queste settimane abbiamo più volte contattato, anche in tempi diversi, i Comuni che ospitano solitamente i nostri mercatini e tutti si sono sentiti dire che in realtà attendono un via libera dalla Regione che non ci sarebbe».
Un corto circuito tra le varie strutture istituzionali? Possibile, ma il tempo passa e per gli hobbisti costretti a non lavorare, il danno aumenta.
«Ci troviamo in una situazione surreale – spiega un’espositrice – perché nelle Regioni vicine è tutto ripartito, mentre qua di fatto no. Qualcuno ci aiuti a capire!».
I mercatini di hobbistica e piccolo antiquariato rappresentano una realtà consolidata in molti centri dell’Umbria: da Perugia a Terni, passando per Foligno, Spoleto, Gubbio, Campello sul Clitunno, Città di Castello, Todi e, fino a qualche tempo fa, anche Orvieto – tanto per citare i principali. Ogni mercatino fa muovere decine e decine di espositori e il più importante, da questo punto di vista, è quello di Pissignano (Campello sul Clitunno), che ogni prima domenica del mese richiama circa 800 espositori da tutta Italia. Il sindaco di Campello Maurizio Calisti, a dire il vero, nei giorni scorsi ha annunciato in una app dedicata ai cittadini che il mercatino riprenderà a luglio, anche se gli hobbisti – o almeno molti di loro – sembrano non aver ancora avuto questa informazione. Del resto gli espositori, oltre a essere in contatto tra loro, si interfacciano continuamente con gli organizzatori dei singoli mercatini, che in questa fase non sembrano nelle condizioni di dare indicazioni certe.
Cosa accadrà?
«Per noi questa chiusura forzata e inspiegabile sta diventando un problema gigante. Purtroppo la nostra categoria non è rappresentata da associazioni o sindacati, quindi l’impressione è di essere rimasti soli. Invece esistiamo e vogliamo tornare quanto prima a fare il nostro lavoro».
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