Coronavirus, mini impennata dei contagi totali :3%

Coronavirus, mini impennata dei contagi totali :3%
di Fabio Nucci
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Venerdì 3 Aprile 2020, 07:00
PERUGIA - Il trend dei contagi in Umbria resta incoraggiante anche se nelle ultime 24 ore certificate dalle autorità sanitarie regionali l’incremento dei casi è quasi raddoppiato. Dal +17 (1,6%) di martedì, infatti, si è passati al +33 di ieri, pari a una crescita del 3%. La curva, quindi, è come se avesse preso a disegnare una piccola impennata. Ma la crescita dei casi va anche collegata all’allargamento dell’indagine epidemiologica e all’esecuzione di più tamponi.Giovedì si è raggiunta quota 9.738, 658 in più in un giorno, con un rapporto di 8,6 test per ogni caso totale registrato nella regione. Indicatore in costante crescita da ormai due settimane.
Mantiene un andamento più “lineare” invece l’ultima parte della curva dei “positivi attuali”, grandezza ieri pari a 1.067 soggetti e che comprende pazienti ricoverati e in isolamento e coloro che, pur usciti dalla malattia, risultano ancora “non negativi” al coronavirus. Merito della piccola impennata subita dai guariti che in un giorno sono saliti di 8 casi, passando da 15 a 23. L’insieme dei malati continua invece a mantenersi sotto quota 900, quantità sfiorata il 29 marzo con 897 casi. Nel confronto coi dati del Paese, in Umbria resta molto più bassa l’incidenza dei ricoverati, 24,6% rispetto al 39,2% nazionale. Nonostante i due pazienti in più, si mantiene sotto il 25% la percentuale di ricoverati in rianimazione sul totale delle degenze legate al covid-19. L’incremento dei tamponi ha sortito effetti anche sul numero dei soggetti in osservazione, risalito a 3.130, ma l’andamento di tale indicatore resta volatile: al momento risultano tre “contatti dichiarati” per ogni caso attualmente positivo.
MORTALITÀ
I “dati anticipatori” sulla mortalità in Italia elaborati dall'Istat, confermano la situazione drammatica del Nord dove a marzo i decessi sono più che raddoppiati. Per quanto riguarda l’Umbria, l’indagine ha riguardato 13 comuni certificati per i quali l’Istituto ha messo a confronto i decessi tra il primo e il 21 marzo di quest’anno e del 2019. Nel raffronto emergono 29 casi in più, 22 dei quali tra le donne, con un +20,7% rispetto ai decessi censiti lo stesso periodo di un anno fa. Difficile fare connessioni col contagio, considerando che, ad esempio, a Valfabbrica ci sono stati 3 morti in più ma nessuno a causa del covid-19, stando ai dati pubblicati dalla Regione. Dei comuni messi sotto la lente, solo quattro hanno registrato morti legate al virus, Città di Castello dove nelle tre settimane prese in esame dall’Istat si sono registrati 5 decessi in meno; Foligno, dove ce ne sono stati 8 in più; Giano dell’Umbria, un decesso in meno; Stroncone dove sono stati indicate 3 deceduti in più, 2 quelli legati al virus, come certificato dalle autorità sanitarie.
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