Scuola, i presidi: «Eravamo pronti al rientro, resta il nodo doppi turni»

Scuola, i presidi: «Eravamo pronti al rientro, resta il nodo doppi turni»
di Remo Gasperini
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Giovedì 7 Gennaio 2021, 11:30

PERUGIA - Erano pronti per aprire “face to face”, ma in poche ore hanno dovuto hanno switchare sulla Dad tenendo però aperta la finestra della Ddi. Attaccati al computer, appesi ai Dpcm e/o alle ordinanze, eccoli i dirigenti scolastici degli istituti superiori dell’Umbria che da un po’ di tempo nessuno osa più chiamare manager: dallo scorso marzo sono a tutti gli effetti, insieme ai loro docenti, esperti di “sopravvivenza scolastica”. Alla riapertura delle scuole, anzi della “attività didattica” perché in classe tornano solo in 75mila (primo ciclo) mentre gli altri 40mila (secondo ciclo) restano a casa, l’umore dei presidi non è al top, in particolare quello di chi sta a capo di una scuola superiore. E la fotografia dello stato d’animo generale la scatta Anna Bigozzi, dirigente scolastico del Giordano Bruno di Perugia: «Siamo funzionari e ci limitiamo a eseguire le disposizioni. Certo per organizzare meglio il servizio gradirei una comunicazione più tempestiva da parte del Ministero e non un comunicato uscito ieri (martedì ndr) 17 sul sito del Ministero. Rimane il problema dei doppi turni che dovrebbero scattare il 18 gennaio». E un altro spaccato del preside–pensiero arriva da una telegrafica dichiarazione di Stefania Moretti, dirigente del liceo Galilei di Perugia: «Non ho altro da aggiungere a quanto già noto. La nostra scuola è pronta per ripartire in presenza». Eh sì perché il mondo della scuola vorrebbe fortemente ritrovare la normalità. Intanto però bisogna sopravvivere, dunque i siti delle scuole superiori sono pieni di avvisi a caratteri cubitali che correggono le circolari ancora fresche di stampa con le quali era stata annunciata la ripresa in presenza al 50%. Ma quanto durerà ancora la Dad? Si limiterà al 7-8-9? Così i presidi si fanno prudenti. Scrive la DS Eva Bambagiotti del liceo Plinio il Giovane di Città di Castello: «La data di rientro in presenza di cui sopra costituisce, peraltro, indicazione provvisoria, in attesa dell’Ordinanza Regionale, di prossima pubblicazione». C’è infatti da attendere l’ordinanza della Tesei che arriverà dopo un’ulteriore verifica dei dati sui contagi, cosa che dovrebbe avvenire venerdì o sabato.

Solo allora si saprà esattamente quando torneranno in classe le superiori e, nel caso malaugurato che l’Umbria fosse classificata zona rossa, non è escluso che in Dad finiranno nuovamente anche gli studenti di seconda e terza media. Tornando ai presidi, Maria Rita Marconi dell’IIS Cavour-Marconi-Pascal apre altri scenari: «Viviamo una situazione di emergenza logorante per tutti ma facciamo di necessità virtù. Così ci adeguiamo alle leggi, alle circostanze, siamo abituati a riorganizzarci in breve tempo e abbiamo affinato una buona capacità di adattamento e flessibilità». Detto che nella sua scuola i ragazzi con bisogni speciali possono tornare subito il 7, «per i laboratori – dice la preside – visto che il sabato da noi non c’è scuola, in accordo con gli insegnanti abbiamo deciso di riprendere lunedì». Ma la Marconi pone sul tappeto altri aspetti conseguenti alla pandemia. «Non va sottovalutato il problema drop out. Ci sono studenti che pur essendo stati promossi a giugno non si sono ripresentati a settembre. Pochissimi i casi nella mia scuola, ma anche uno solo è una cosa triste, così stiamo mettendo a punto una strategia per prevenire il drop out che può essere causato anche dal prolungamento della didattica a distanza quando il ragazzo a casa non ha una famiglia in grado di supportarlo. Così stiamo mettendo a punto un progetto con i fondi delle aree a rischio per un aiuto ai ragazzi che ne hanno bisogno anche al di fuori delle ore di lezione con insegnanti su base volontaria ma retribuiti. Secondo stime attendibili la Dad è causa di abbandono nel 15% dei casi». Il secondo aspetto riguarda le iscrizioni al nuovo anno. «Da cittadina, non da dirigente della scuola umbra, – precisa la Marconi - dico che la limitazione che i ragazzi di terza media hanno nel poter visitare le scuole con gli open day potrebbe giustificare un prolungamento del periodo utile per le iscrizioni ora fissate al 25 gennaio». Come dire: si rinviano tante cose, perché non rinviare il termine della iscrizioni?

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