Con l’erbaccia, che era cresciuta fitta in queste settimane di parchi chiusi ed è stata tagliata nei primi giorni di riapertura, sono sparite anche erbe aromatiche, piante grasse e profumate come il tagete fiorito, il prato di timo, la garofanina rossa, la rosa canina, pervinca. Non si è salvato nulla. «E’ rimasta solo qualche traccia delle viole più grandi».
Una beffa bella e buona perché quell’angolo era apprezzato da tanti ed aveva messo in moto più volte associazioni (Il Profumo dei Tigli, Ada Umbria, La Ricila, Piedibus), gruppi di cittadini impegnati nella riqualificazione della zona oltre a chi se ne prende cura costantemente, come Marcella Garagoli che ha raccontato l’episodio anche via social network. Proprio lei, parlando con Il Messaggero, assicura che l’angolo delle farfalle tornerà: «Lo risistemeremo certamente, magari cerchiamo di capire come è successa questa cosa per capire se possiamo ottenere un aiuto per ripristinarlo, sarebbe una bella cosa». Insomma, c’è subito impegno per rimediare il danno alle piante del parco della Pescaia.
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