Il virus, infatti, come sottolineano gli epidemiologi, in Umbria circola come dimostrano gli undici nuovi casi certificati tra Pasqua e Pasquetta (+1%) che hanno portato il totale a 1.320. Per come certi dati sono avanzati nelle ultime settimane, si può però dire che le misure di contenimento hanno agito meglio che altrove. Considerando l’evoluzione dei casi totali, infatti, dal primo al 13 aprile, in Umbria sono stati certificati 225 nuovi positivi, con un incremento del 20,5%, dato nazionale più basso. Anche in Basilicata, il contagio è viaggiato più velocemente: 82 nuovi casi, pari al +34,6% in 12 giorni.
Altri dati fotografano l’estensione del contagio nella regione, se oggi il totale di guariti e clinicamente guariti (643) supera quello dei malati (625). Per la prima volta dal 29 marzo, inoltre, il gruppo degli attualmente positivi (casi totali meno i decessi e i guariti negativi al tampone) è tornato sotto quota mille (941). Questo si registra in un contesto di costante riduzione di ricoverati ad oggi 165 (11 in meno rispetto a sabato), 38 dei quali (uno in meno in due giorni) affidati alla terapia intensiva.
Tutto questo a fronte di una costante crescita del numero dei tamponi: alle 8 di ieri ne erano stati effettuati 18.726 (1.064 in due giorni). Tenendo conto di aprile, in 13 giorni ne sono stati effettuati 10.047, il 54% del totale: nello stesso periodo sono stati diagnosticati 242 casi, il 18% del totale, con una media di due positività ogni cento test effettuati. Continua inoltre a scendere il numero degli osservati, 2.586, in calo da una settimana nonostante l’allargamento dello screening.
Tornando ai dati delle altre regioni, se il confronto dinamico mette in evidenza un’evoluzione incoraggiante dell’epidemia, occorre comunque fare i conti con dati statici che disegnano una dimensione del contagio comunque rilevante. A partire dai decessi, pari a 52 da quattro giorni (4 di malati residenti fuori regione): sono sei morti ogni 100mila residenti e in Italia l’incidenza dei decessi per abitante è più basso in sette regioni (in Calabria quella inferiore, 3 ogni 100mila residenti). Sia per concentrazione di malati (71/100mila abitanti) sia di casi positivi (150), inoltre, l’ Umbria risulta dodicesima con otto regioni che presentano valori inferiori.
© RIPRODUZIONE RISERVATA