Si rischia il blocco nei comuni, protesta la governatrice Tesei

Si rischia il blocco nei comuni, protesta la governatrice Tesei
di Federico Fabrizi
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Mercoledì 4 Novembre 2020, 11:30

PERUGIA-  L’Umbria dovrebbe essere verde, ma fino a tarda ora il dubbio è rimasto. E se invece sarà zona arancione, si rischia il blocco dentro il proprio comune, l’alternativa sono i confini della la provincia di residenza. È uno dei punti sui quali hanno litigato per buona parte del pomeriggio di ieri presidenti di Regione e Governo. Il nuovo decreto del Presidente del Consiglio è atteso per la giornata di oggi. E’ confermata la divisione dell’Italia in fasce colorate: le regioni con i parametri di rischio meno grave dovranno rispettare solo i provvedimenti “base” previsti dal Governo, per le altre sono previsti due livelli di pericolo: arancione e rosso.

GLI SPOSTAMENTI

L’Umbria conta di finire nella classe arancio: «vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori - riportano le bozze del decreto - salvo che siano motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità oppure per motivi di salute...

sono comunque consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti n cui la stessa è consentita. Inoltre è consentito muoversi per il rientro nel proprio domicilio o nell’abitazione o residenza». Non solo: «è vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità». Ecco, dunque, lo stop all’interno dei comuni di residenza che creerebbe limitazioni molto forti per chi vive nei centri più piccoli. I governatori immaginano problemi legati anche ad alcuni servizi essenziali: come ci regola, ad esempio, per un paese che abbia un solo supermercato? Tra le “comprovate esigenze” c’è il diritto a fare spesa ad esempio in un supermercato più grande distante magari pochi chilometri? BAR E RISTORANTI Ancora, per la zona arancione sarebbero sospese «le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) - è riportato nelle bozze uscite da Palazzo Chigi - resta consentita solo la ristorazione con consegna a domicilio fino alle 22 e la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze... Restano comunque aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro».

IL MECCANISMO

Toccherà al ministro della Salute, Roberto Speranza, la responsabilità di stabilire “le fasce di colore” territorio per territorio sulla base di 21 parametri condivisi in estate da Governo e Regioni e sulla base dell’indice Rt. In base ai parametri, i provvedimenti scatteranno in maniera quasi automatica, perché comunque dovranno essere accompagnati da un’ordinanza dei presidenti di Regione.

I PROVVEDIMENTI NAZIONALI

Va precisato che i provvedimenti “arancioni” si sommeranno alle limitazioni nazionali previste per tutti: coprifuoco alle 22 e chiusura dei musei e delle mostre; didattica a distanza al 100 per cento per le scuole Superiori, salvo attività laboratori in presenza (in Umbria anche per le Medie è già prevista la didattica a distanza totale). Inoltre, nelle giornate festive e prefestive chiuse le medie e grandi strutture di vendita, ad eccezione delle farmacie, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole; coefficiente di riempimento massimo del 50 per cento sui mezzi pubblici del trasporto locale e del trasporto ferroviario regionale (anche questa è una misura già adottata in Umbria). Federico Fabrizi

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