Strutture Covid, Tesei: «Spoleto collabori, sull'ospedale la partita si gioca dopo l'emergenza»

Strutture Covid, Tesei: «Spoleto collabori, sull'ospedale la partita si gioca dopo l'emergenza»
di Ilaria Bosi
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Martedì 20 Ottobre 2020, 14:33

Ospedale Covid, la vera partita per il futuro del presidio di Spoleto si giocherà dopo l’emergenza. A ricordarlo, senza troppi giri di parole, la presidente della Regione Donatella Tesei, nel corso della conferenza stampa in cui sono stati illustrati i contenuti della nuova ordinanza firmate lunedì. Un dato su tutti: la conversione del San Matteo in ospedale Covid non rientra in questo pacchetto di provvedimenti. Questa possibilità – spiega la presidente - è oggetto delle riflessioni che la struttura tecnica della Sanità sta facendo. Nei prossimi giorni daremo contezza delle ulteriori scelte, che saranno fatte per la buona gestione di questa emergenza sanitaria. Dobbiamo essere tutti coinvolti, con spirito di collaborazione. La Tesei non è scesa nello scontro aperto domenica dal sindaco di Spoleto Umberto De Augustinis, che nel sit in promosso dal City Forum ha parlato di «schiaffone dato alla città e al sottoscritto» e non ha nascosto la rabbia per non essere stato coinvolto nella “riflessione” di trasformare Spoleto in ospedale Covid. «Io non intendo – la replica della Governatrice – tradire nessuno, né l’ho mai fatto. In questa fase di estensione del virus è stata fatta un’analisi precisa e puntuale che ha riguardato elementi tecnici, luoghi e procedure migliori per dare agli umbri la possibilità di avere risposte sanitarie adeguate». Nessun commento diretto, quindi, al J’accuse del sindaco magistrato, cui la Tesei – presidente avvocato – è legata da un’amicizia pluridecennale. Una cosa sembra però certa: la reazione scomposta della città, di fronte alla possibilità di convertire l’intera struttura in ospedale Covid, ha in un certo senso frenato le intenzioni della Regione, che ha preferito prendersi qualche giorno, magari nel tentativo di far meglio digerire l’eventuale scelta.

La Tesei, tuttavia, sull’ospedale lancia il sasso in avanti. «Vorrei ricordare – è la premessa – che l’organizzazione dei reparti covid è temporanea. Bisogna fare squadra, dare ognuno il proprio contributo: lo stanno facendo Terni, Perugia, Città di Castello, Foligno, perché questa è la situazione». Sul futuro: «La pandemia non ci ha consentito di portare avanti il lavoro di riorganizzazione della sanità umbra. Ed è nel dopo emergenza che bisognerà pensare al ruolo che devono svolgere gli ospedali dea di primo livello (come Spoleto, Foligno e altri). Non si punterà a mantenere ciò che attualmente c’è, e che a volte non è di livello adeguato, ma a migliorare quelle situazioni proprio in un contesto di sinergia. Questo sarà il futuro della buona sanità dell’Umbria». E sul presidio di Spoleto: «Nessuno ha intenzione di chiuderlo, né di dequalificarlo o depotenziarlo, come ho sentito dire. L’ospedale di Spoleto, nella nostra idea, deve avere autorevolezza, l’avrà sicuramente in settori importanti». Intanto dovrà riorganizzarsi con 80 posti letti destinati all’emergenza Covid? «Non conosco ancora i numeri – dice Tesei – quindi non li do. Non appena decideremo, illustreremo tutto».

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