Il congresso Pd parte da Ponte San Giovanni: «Non siamo ribelli, arrabbiati sì»

Il viceministro Anna Ascani
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Domenica 2 Febbraio 2020, 17:27 - Ultimo aggiornamento: 17:30
PERUGIA - Non siamo ribelli, siamo il Pd e vogliamo confrontarci e discutere». È questo il messaggio che esce sabato mattina dal Park Hotel. Nel salone al seminterrato dell'albergo di Ponte San Giovanni diventato riferimento della politica umbra tre consiglieri regionali dem siedono in prima fila: Michele Bettaralli, Simona Meloni e Donatella Porzi. Accanto c’è un ex di Palazzo Cesaroni: Andrea Smacchi, Carla Casciari invece resta in fondo alla sala.
C’è il viceministro Anna Ascani e due poltrone più in là Andrea Vannini (Todi) e Letizia Guerri (Città di Castello). Il sindaco di Gualdo Massimiliano Presciutti è in stile picconatore: «Da mesi i sindaci, e non solo loro, sono tenuti lontani dalla discussione». Al Park Hotel i sindaci ci sono: Bernardino Sperandio di Trevi, Paolo Fratini di San Giustino, Damiano Bernardini di Baschi: «Mi avevano convocato oggi per parlare della candidatura alle suppletive decisa ieri...». Smacchi si prende l’onere di metterla giù chiara: «Per dieci anni in Regione abbiamo palleggiato, ora un ciclo politico è finito».
Partono missili ai bersagli grossi: Zingaretti e Verini. Ma non solo: «Basta con il partito delle tessere, questo deve essere il primo di una serie di incontri». Ancora: «Il congresso deve servire per far emergere la nostra visione dei prossimi dieci anni», rimarca Simona Meloni. Spuntano in sala anche i perugini: Antonello Chianella, Marco Hromis, Lavinia Pannacci, Nicola Mariuccini. Anna Ascani scende in campo col piglio del top-player: «Io ribelle lo sono sempre stata, ma ora corriamo il rischio che non ci sia più nulla a cui ribellarsi. Finiamola con ascaniani o veriniani, ma finiamola anche col partito che “meno siamo meglio è”, il Pd da solo non basta e deve saper allargare, non ho condiviso la nomina di Verini commissario e l’ho sempre detto... ora serve costruire davvero una comunità, io sono disposta anche a prendermi le critiche per quello che non ho fatto bene fino ad ora, ma scelgo di starci». Con la giornata di ieri è ufficialmente iniziato il congresso regionale del Pd.
MASCIO
E sono state ufficializzate definitivamente le candidature alle suppletive: la scelta di Elisabetta Mascio per il centrosinistra - approvata all’unanimità dall’assemblea di sindaci e segretari Pd del collegio Umbria 2 - non è stata indolore. Andrea Fora ieri ha voluto mettere i puntini sulle “i”: «Avevamo proposto un incontro che non c’è stato, il 
Pd ha scelto legittimamente un altro percorso, noi non frapporremo nessun impedimento, ma non possiamo siglare questa candidatura non essendo maturata dentro un percorso condiviso».
ALESSANDRINI
E ieri è arrivato anche il timbro, atteso, di Matteo Salvini su Valeria Alessandrini candidata del centrodestra per il Senato. Alle regionali è stata la donna eletta con il maggior numero di preferenze, terza tra tutti i candidati del Carroccio: «Siamo determinati a impegnarci sempre di più per il bene dell’Umbria – ha detto Matteo Salvini - Valeria Alessandrini sarà preziosa per lavorare nell’interesse dei cittadini».
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