L'ammissione del giudizio abbreviato per Duca è stata una delle decisioni prese ieri mattina dal gip Lidia Brutti nell'ambito del procedimento nei confronti dell'ex dg e dell'ex direttore amministrativo Maurizio Valorosi (che ha già trovato un accordo con la procura per il patteggiamento a due anni, con pena sospesa), accusati in questo filone dell'inchiesta di rivelazione di segreti, falso e abuso d’ufficio dai pm Paolo Abbritti e Mario Formisano. Il giudice infatti ha anche stabilito la costituzione come parti civili nel processo per la Regione Umbria (con l’avvocato Anna Rita Gobbo), la stessa Azienda ospedaliera (assistita da Fabio Pili), la Usl Umbria 1 (con l'avvocato Francesco Maresca), ma anche Cittadinanzattiva (attraverso il legale Silvia Barontini) e l’Unione nazionale consumatori (assistita dall’avvocato Alessandra Bircolotti). Parti civili ammesse però solo nei confronti di Duca e non per Valorosi, con il gip che - nonostante le decise richieste di enti e associazioni danneggiati dalle condotte contestate - ha dato ragione alla determinata difesa dell'avvocato Francesco Crisi che ha ricordato la giurisprudenza della Corte costituzionale in materia.
E se la sentenza per entrambi, nonostante il giudizio ormai definito con la condanna per l'ex direttore amministrativo, arriverà alla fine del procedimento, dopo le due udienze del 20 ottobre e del 24 novembre previste per le testimonianze a favore di Duca, ora si è in attesa della richiesta di rinvio a giudizio per tutti i 45 indagati nell'inchiesta sui concorsi truccati. Richiesta di cui il pm Formisano ha dato atto ufficialmente ma che ancora non è stata notificata: con la fissazione dell'udienza si saprà quindi se le accuse saranno quelle vergate nell'avviso di conclusione indagini. Di certo, l'impianto principale - che vede accusati anche di associazione per delinquere oltre a Duca e Valorosi anche l'ex sottosegretario all'Interno Giampiero Bocci (sotto processo pure per le presunte rivelazioni delle tracce dei concorsi con giudizio immediato ma con rito ordinario), l’ex governatrice Catiuscia Marini, l’ex assessore alla Sanità Luca Barberini, insieme a Diamante Pacchiarini, Antonio Tamagnini, Maria Cristina Conte e Rosa Maria Franconi – verrà ribadito, mentre è possibile che alcune posizioni marginali saranno ridimensionate. E resta aperta anche la possibilità di riunificare tutti i fascicoli, com'era originariamente al di là dell'evidenza delle prove di alcuni reati, se le difese non preferiranno la frammentazione. Per puntare al divide et impera con la strategia dello spezzatino.
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