Concorsopoli, in appello mini sconto per Duca. E per l'ex ds cade l'associazione per delinquere

Concorsopoli, in appello mini sconto per Duca. E per l'ex ds cade l'associazione per delinquere
di Egle Priolo
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Mercoledì 19 Luglio 2023, 09:49

PERUGIA - Due processi per un'unica inchiesta, due condanne ma con lo sconto. È questo il resoconto dell'appello proposto dall'ex direttore generale dell'ospedale di Perugia, Emilio Duca, e dell'ex direttore sanitario Diamante Pacchiarini che hanno chiesto alla Corte presieduta da Paolo Micheli di rivedere le condanne ottenute nel 2021 nell'ambito del primo filone di Concorsopoli, l'inchiesta sui presunti concorsi truccati in sanità.

I due procedimenti sono stati trattati separatamente, ma entrambi relativi ai due processi con rito abbreviato conclusi due anni e mezzo fa. Quando, in particolare, Duca per una ventina di capi di imputazione di falso, rivelazione di segreti e abuso d'ufficio era stato condannato a tre anni dal gup Lidia Brutti. E ieri invece l'ex dg ha ottenuto l'assoluzione per il concorso biologi, perché considerata mancante, insufficiente o contraddittoria la prova della condotta contestata dalla procura. Una vecchia “insufficienza di prove” che gli è valsa uno sconto di un mese: la sentenza infatti – compresa l'interdizione dai pubblici uffici – è stata confermata e l'appello si è chiuso con una condanna a 2 anni e 11 mesi. Duca, in aula anche ieri, è rimasto accanto al suo avvocato Francesco Falcinelli fino alla lettura del dispositivo. «È il primo passo verso la direzione giusta – ha commentato il suo legale dopo la sentenza d'appello -. Adesso leggeremo le motivazioni e valuteremo le susseguenti azioni difensive».
Più pesante invece la riforma per l'ex direttore sanitario: dai 2 anni e otto mesi ottenuti in primo grado, si è visto rivedere la condanna firmata da Micheli, con Battistacci e Falfari a un anno e sei mesi, sempre con pena sospesa. Ben 14 mesi di sconto, grazie all'assoluzione per il concorso infermieri, ma soprattutto – questa la notizia più rilevante – per quell'associazione per delinquere che la procura contesta dal 2019 a dieci persone. Pacchiarini è stato assolto per non aver commesso il fatto e certamente questa sentenza sarà utilizzata nel filone principale del processo che vede imputate oltre trenta persone tra politici, sanitari e dirigenti. Un gran colpo per l'avvocato Maria Mezzasoma, che ha ribattuto punto su punto le accuse, portando a casa un risultato che ora avrà sicuri riverberi anche davanti al collegio di Marco Verola. I legali, come sempre, pur contestando con determinazione le accuse, hanno comunque sottolineato la sporadicità dei presunti episodi, con l'intenzione ovviamente di minare l'imputazione più grave, quell'associazione che per i pm Mario Formisano e Paolo Abbritti è la trama della «rete di sistema» che governava i concorsi in sanità.
Le due sentenze, infine, hanno confermato anche le condanne di risarcimento dei due ex direttori nei confronti delle parti civili: soddisfatte quindi le richieste della Regione Umbria (con l'avvocato Anna Rita Gobbo), Azienda ospedaliera (Fabio Pili), Usl Umbria 1 (Francesco Maresca), Unione nazionale consumatori (Fabio Gorbi) e Cittadinanzattiva (Sara Pievaioli e Silvia Barontini).

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