Quel biliardo «è li che aspetta» di ritrovare la sua collocazione naturale che non necessariamente è il Gran Caffè Sassovivo, aperto nell’estate del 1930 e che non c’è più (al suo posto c’è stato prima una fast food e ora una banca), ma potrebbe trovare collocazione anche all’interno del Centro di Italiano di Arte Contemporanea quale esempio tangibile dell’identità cittadina. Perché lo sfondo su cui il dibattito si articola è proprio quello dell’identità di Foligno come centro del mondo. Un ragionamento che potrebbe coniugare anche due dei punti, affrontati negli indirizzi programmatici esposti dal sindaco Nando Mismetti, nella seduta di insediamento del consiglio comunale, e cioè centro storico e turismo. Un lancio epocale per la città che anche grazie a quel «birillo rosso» è nota a livello internazionale proprio per la sua centralità essendo punto focale dell’Umbria, Cuore Verde d’Italia in una nazionale al centro del mediterraneo a sua volta al centro dei continenti. Proprio per questo da quel birillo rosso, e dal biliardo che accoglie quel fondamentale «pirolo» potrebbe essere attivato un importante elemento di richiamo proprio a livello internazionale per far conoscere di più e meglio Foligno, le sue emergenze paesaggistiche, architettoniche e artistiche. Il dibattito è aperto e proprio ora potrebbe trovare la sintesi sul «birillo rosso» che fino ad oggi non si è mai trovata. Un dibattito aperto ai contributi di tutti che Il Messaggero è pronto a raccogliere (basta scrivere a foligno@ilmessaggero.it) e ad approfondire.
© RIPRODUZIONE RISERVATA