Amelia, in centinaia per l'addio a don Gelmini
tra applausi e commozione

I funerali di don Pierino Gelmini
di Nicoletta Gigli
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Giovedì 14 Agosto 2014, 16:39 - Ultimo aggiornamento: 21:55

AMELIA L'amore dei suoi ragazzi l'ha accompagnato fino all'ultimo respiro. «Se n'è andato serenamente, ma lascia un vuoto incolmabile». Chi l'ha assistito giorno e notte sperava che il momento dell'addio non arrivasse mai. Questa volta il cuore di don Pierino, che faceva le bizze ormai da qualche anno, si è fermato per sempre. Lasciando un dolore inconsolabile tra le centinaia di ragazzi che grazie a lui sono tornati alla vita. E che ora pregano in silenzio nella stanza dove è allestita la camera ardente. Questa mattina sono arrivate centinaia di persone ai funerali di Don Gelmini, in programma alle 10 e 30 nella chiesa della Comunità Incontro. La tumulazione nel cimitero di Amelia sarà temporanea perché le spoglie del don torneranno presto nella sede della comunità. Rispettate alla lettera le sue volontà, perché il don voleva morire accanto ai suoi "figli", a Molino Silla, in quella valle delle streghe che lui ribattezzò la valle della speranza. E voleva essere sepolto in quelle campagne che hanno accolto migliaia di ragazzi a un passo dalla morte e l'hanno visti rialzarsi e tornare alla vita. A Terni e dintorni lo piangono le tante famiglie con un figlio drogato che hanno riscoperto la vita grazie alla comunità. Perché nella sede della casa madre della Comunità Incontro, nata del 1979, i primi ospiti erano tutti ternani. In quegli anni troppi genitori avevano in casa un figlio con problemi di tossicodipendenza. E proprio nel cuore di Terni, a Rifugio Sole, di fronte a palazzo Spada, un gruppo di famiglie ternane con in casa un figlio che si bucava, guidate da don Fernando Benigni, parroco di San Salvatore, aprirono un punto di ascolto. Da Rifugio Sole passarono tante famiglie decise a tentare la strada del recupero del proprio figlio in Comunità. E' da lì che arriveranno a Molino Silla tanti ragazzi ternani ad un passo dalla morte. Qualcuno non ce l'ha fatta ad uscire dal tunnel, tanti altri sono diventati uomini e donne liberati dalla droga. Grazie ad una comunità nata in silenzio e cresciuta in fretta che proponeva come cura la Cristoterapia. Diventata presto una realtà di livello internazionale. Oggi Molino Silla è il centro operativo della Comunità Incontro, con molte sedi in Italia e 74 sparse nel mondo, che sfidano i narcotrafficanti di tanti paesi. Quando don Pierino si è reso conto che la malattia stava prendendo il sopravvento ha voluto organizzare nei minimi dettagli il futuro della Comunità. Convinto che, nonostante i suoi impedimenti fisici, si dovesse continuare ad operare seguendo la strada che lui aveva indicato. Dal marzo del 2013 don Pierino affida la comunità Incontro onlus ad un comitato direttivo e per statuto si occupa del recupero di persone emarginate. Il comitato, guidato dall'avvocato Giuseppe Lorefice, è composto da otto persone, tutti stretti collaboratori che Don Pierino stesso ha scelto perché sono al suo fianco da tanti anni. Come Giampaolo Nicolasi, accanto al don anche nella cattiva sorte di un'inchiesta che non è riuscita a fermare il cammino della comunità. Quando esplose il caso giudiziario, don Gelmini disse poche ma significative parole: «Come mi sento? Sono sereno, tranquillo perché credo in Dio e tutto quello che viene dalle sue mani ha un valore nella mia vita. Ci siamo abituati. Silla da sempre si difende dalle infamie ma ha un'anima, perché si anima delle nostre speranze. Anche ora si difende in piedi e a testa alta dalle cattiverie che la offendono». L'addio al don è con le braccia aperte per accogliere tanti altri ragazzi che hanno bisogno di aiuto.