Terni, l'ultima intervista a Don Pierino
«Abituati a combattere l'infamia»

Don Pierino Gelmini
di Nicoletta Gigli
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Mercoledì 13 Agosto 2014, 11:57 - Ultimo aggiornamento: 14 Agosto, 16:42

AMELIA Ci siamo abituati. Silla da sempre si difende dalle infamie ma ha un’anima, perch si anima delle nostre speranze. Anche ora si difende in piedi e a testa alta dalle cattiverie che la offendono. Anche per i ragazzi di Don Pierino questo è un anniversario particolare. Nel giorno in cui la Comunità Incontro celebra il suo ventottesimo anno di vita, gli ospiti di Molino Silla sentono il dovere di difendere quello che considerano un padre.

L’auditorium della casa madre della comunità è affollato da quasi duemila persone. Molti sono ragazzi recuperati alla vita ma ci sono anche tanti amerini, rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali, politici, personaggi dello spettacolo. Per la festa della Comunità che ha ospitato trecentomila persone, che ha 164 sedi in Italia e 74 nel mondo, si sono ritrovati ad Amelia il generale della Guardia di Finanza Roberto Speciale, il vice presidente del Senato, MarioBaccini, Rocco Buttiglione, Maurizio Gasparri e Carlo Giovanardi. E poi Pippo Franco, Carlo e Marina Ripa di Meana, Amedeo Minghi. Prima della cerimonia Don Pierino si intrattiene nella sua stanza con l’Arcivescovo di Gerusalemme e quello di Damasco.

Di parlare dell’inchiesta che lo riguarda non ha nessuna voglia ma poi, in ogni frase, i riferimenti alla sua vicenda giudiziaria sono scontati. «Come mi sento? sono sereno,tranquillo perché credo in Dio e tutto quello che viene dalle sue mani ha un valore nella mia vita. Oggi è per me e i miei ragazzi un giorno di festa».

Don Pierino saluta tutti col calore di sempre,si lascia scappare una battuta quando abbraccia una ragazza down e, rivolto alle telecamere presenti, la definisce «la mia innamorata ». Ricorda quel lontano settembre del 1979, «quando le forze dell’ordine venivano a perquisirci quasi ogni giorno. Io sono sempre stato sotto controllo, ci ho fatto i calli ad ogni forma di attacco e per questo sono tranquillo e ho fiducia. I miei ragazzi che tornano qui oggi rappresentano il miracolo della riconoscenza vicino a quello dell’ingratitudine». Don Pierino si siede accanto all’ex vescovo di Terni, Franco Gualdrini, e ascolta con attenzione i numerosi interventi. E’ un coro quasi da stadio, quello per il Don. I suoi ragazzi ma anche i politici, da Baccinia Gasparri,lo difendono a spada tratta, lo esortano ad andare avanti. Il vice presidente del Senato dice che «bisogna far sentire un coro di voci che ha segnato nel tempo un solco indelebile, quello di ricreare vite con la “Cristoterapia”.

Davanti alle calunnie siamo qui a testimoniare la verità, quello che abbiamo visto e toccato con mano». Arriva una telefonata dalla Thailandia, dal centro di Lamsai, ed è ancora un coro di auguri e di incoraggiamento per Don Pierino. Che dopo aver definito Molino Silla come sogno e realtà di ognuno dei presenti, sottolinea come «quando tutto sembra avverso, la fede riesca a fare miracoli ». Gli ex ospiti, se gli chiedi dell’inchiesta della Procura di Terni, rispondono che «le accuse a Don Pierino sono tutte falsità». Ma anche tanti amerini e persone arrivate da molte cittadine umbre. Se il processo dovesse celebrarsi in piazza invece che in un tribunale, il Don sarebbe già stato assolto con formula piena.

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