Allerona, smantellato market della droga gestito da 6 nordafricani: coca e hascisc a fiumi

Il procuratore Liguori: "Grazie ai cittadini e all'arma garantiamo la sicurezza delle città"

Allerona, smantellato market della droga gestito da 6 nordafricani: coca e hascisc a fiumi
di Nicoletta Gigli
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Mercoledì 9 Agosto 2023, 00:05

ORVIETO - Il market della droga stavolta è stato aperto a Villalba di Allerona, nel parco protetto della Selva di Meana.

Frequentato da escursionisti e camminatori ma diventato meta dei viaggi illegali di chi sa che lì è possibile reperire cocaina e hascisc senza difficoltà.

Al lavoro nel bosco dell’orvietano ci sono sei marocchini tra i 30 e i 40 anni. Vivono accampati con le tende e contano sull’aiuto di alcuni clienti che, per accattivarsi la loro simpatia e avere uno sconto sulla dose, portano i viveri, l’acqua e le batterie per auto per garantire la ricarica dei telefonini e alimentare le lampade da campeggio.

Tra aprile e ottobre 2022 gli investigatori dell’arma immortalano ben 700 cessioni di cocaina e hascisc. Al termine delle indagini mettono nero su bianco, nella carte finite in procura, la vendita di un chilo di stupefacenti. “Lavoro” che ai sei marocchini frutta quasi 20mila euro.

I clienti, oltre che dall’orvietano, arrivano da Terni, Perugia e Siena.

All’alba di ieri il blitz dei militari della compagnia di Orvieto, che chiude le indagini portate avanti dal nucleo operativo radiomobile di Terni.

Vengono eseguite le ordinanze cautelari chieste dalla procura ternana e  firmate dal gip del tribunale.

Due marocchini vengono arrestati e portati in cella a Sabbione. Per gli altri quattro scattano i divieti di dimora nel Lazio, regione che confina col parco dello spaccio, e in Umbria. Irreperibile un solo indagato ma gli investigatori dell’arma sono impegnati nella caccia all’uomo. Per tutti l’ipotesi di reato di concorso nella detenzione e spaccio di cocaina e hashish.

«Con questa ennesima operazione abbiamo dimostrato che noi garantiamo la sicurezza delle città e che il nostro compito, con una frequenza di due ordinanze di custodia cautelare richieste ogni settimana, è assolto - dice il procuratore, Alberto Liguori. L’operazione è la conferma dell’elevata domanda di droga e della metamorfosi della criminalità organizzata che, avendo intercettato le tecniche di indagine affidate a sistemi di videosorveglianza e quant’altro, si delocalizza e, come accaduto Piediluco, si decentra in comuni di mille anime realizzando in aree boschive vere e propri supermercati della droga aperti h24 e con una clientela variegata. Confidando nell’assenza di controlli».

A illustrare i dettagli dell’operazione, accanto al procuratore, il pm, Giorgio Panucci, che ha coordinato le indagini, il comandante provinciale dei carabinieri,  Davide Milano e il comandante della compagnia di Orvieto, Nicola Parente.

Il procuratore, Liguori sottolinea che «ancora una volta, solo grazie alle segnalazioni dei cittadini e con l’elevata professionalità dell’arma dei carabinieri, i pusher sono stati assicurati alla giustizia. L’autorità giudiziaria, come il chirurgo, estirpa i mali ma non li cura perché per legge non è deputata a fare prevenzione, essendo questo rimesso ad altre autorità. Un grazie da parte delle istituzioni nei confronti di chi assicura la sicurezza documentata e non riferita - conclude Liguori -  non guasterebbe».

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