Al via i lavori per piazza Tacito, ma solo a metà Mosaici, cresce il partito della demolizione

Al via i lavori per piazza Tacito, ma solo a metà Mosaici, cresce il partito della demolizione
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Lunedì 6 Gennaio 2014, 13:54 - Ultimo aggiornamento: 19:26
TERNI - I lavori per sistemare piazza Tacito stanno per cominciare: dal 7 al 9 gennaio sar aperto il cantiere. A tenere banco, però, sono ancora le polemiche sullo stato di conservazione dei mosaici di Cagli. A scendere in campo questa volta è l’Udc: «Il restauro del 95 avvenne in piena collaborazione con la Soprintendenza dell'Umbria». Messaggio indirizzato a quanti hanno puntato il dito contro i lavori del 1995, considerandoli responsabili dell’attuale stato di incuria delle tessere. Che fine faranno i mosaici di Cagli (restaurati o demoliti per essere rifatti ex novo) lo si saprà il 9 gennaio, in occasione di una riunione convocata ad hoc. Intanto, è stato ufficializzato il passaggio di un mutuo da 700mila euro. Accesso per i lavori della piazza sarà utilizzato per restaurare del teatro Verdi.



CANTIERE AL VIA

«Dal 7 al 9 gennaio inizieranno le operazioni per cantierare piazza Tacito in vista dei lavori di riqualificazione ». A dettare i tempi del cronoprogramma dei lavori è l’assessore ai lavori pubblici, Silvano Ricci. L’assessore spiega anche come mai 700 mila euro che erano destinate ai lavori della piazza sono stati “spostati” sul Verdi. «È un passaggio tecnico - dice Ricci. I soldi per la piazza comunque ci sono: 599 mila euro». Soldi che, però, serviranno per sistemare solo una parte della piazza: «Quella verso corso Tacito», aggiunge Ricci. La mancanza dei 700 mila euro destianto al Verdi, insomma, si farà sentire. Il progetto originale, infatti, prevedeva un completo rifacimento della piazza, con particolare attenzione alla parte che affaccia verso la Provincia, dove doveva essere realizzata una nuova fermata dell’autobus. Sui mosaici di Cagli, l’assessore è netto: «C’è una relazione tecnica (quella del centro La Venaria di Torini Ndr) che disegna un quadro irrecuperabile delle tessere». Insomma, è facile ipotizzare che l’assessore propenda per demolizione e ricostruzione.



LA FONDAZIONE

Più difficile interpretare le parole di Mario Fornaci, presidente della Fondazione Carit, l’ente che finanzia i lavori di restauro della fontana. «Il nostro orientamento è al meglio. Decideremo il 9 secondo le valutazioni degli esperti, delle le possibilità e il parere dei tecnici». Questa l’unica dichiarazione concessa da Fornaci sull’argomento. Poche parole difficili da decifrare, che tengono in piedi entrambe le soluzioni. C’è un precedente però che fa pesare. Il riferimento è alla presa di posizione dell’associazione TernIdeale, presieduta da Giuseppe Belli, che negli anni Novanta era alla guida della Fondazione, e aveva seguito da vicino i lavori di restauro del 1995. Per l’associazione TernIdeale le tessere vanno rimosse e rifatte tal quale. Chissà che anche questo non sia il pensiero di Fornaci.



LAVORI DEL '95 NEL MIRINO

E sempre i lavori del ’95 sono indicati nella relazione del centro La Venaria come una delle cause dell’attuale stato di degrado delle tessere, dal momento che non si dovevano restaurare i mosaicima rifarli già in quell’occasione. «No allo scaricabarile», tuona Enrico Melasecche (Udc) che aggiunge :«Più volte ho chiesto di fare attenzione nell'utilizzo di film che isolassero i mosaici e nel proibire l'uso di materiali acidi per le pulizie o addirittura strumenti abrasivi, evitando di camminare sopra i mosaici stessi come se si trattasse di bitume o porfido. Risultati? Come parlare ad un muro ».
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