Onde gravitazionali, nell'aula Amaldi strapiena il professor Fulvio Ricci racconta la scoperta da Nobel

Onde gravitazionali, nell'aula Amaldi strapiena il professor Fulvio Ricci racconta la scoperta da Nobel
di Lucilla Quaglia
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Lunedì 15 Febbraio 2016, 19:33 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 20:19

L'Aula Amaldi è strapiena di studenti e colleghi. Il professor Fulvio Ricci sta per presentare i risultati dell’importante ricerca che lo ha visto protagonista della scoperta delle onde gravitazionali insieme ad un ampio gruppo internazionale. Un luogo scelto non a caso visto che il dipartimento di Fisica della Sapienza è stato al centro dell’attenzione scientifica negli anni Settanta grazie ad Edoardo Amaldi e Guido Pizzella (quest'ultimo è presente in Aula), grandi motori del primo gruppo italiano di ricerca sulle onde gravitazionali.


 




Prima dell’evento, Ricci risponde a qualche quesito sulle implicazioni di una simile scoperta. Come cambierà infatti la vita del pianeta Terra? E che concezione del tempo avremo da ora in poi? "Tutto ciò ci consente di vedere - spiega Ricci - al di là della barriera di quei fenomeni che non emettono radiazioni elettromagnetiche. Questo è il nodo fondamentale: il fatto che riusciamo a sentire cose che attraverso il messaggero tradizionale - la luce e le radiazioni elettromagnetiche - non si potevano vedere. E ora vediamo in profondità. L'evento che abbiamo scoperto è ad un miliardo e tre di anni luce.

Migliorando la sensibilità degli strumenti a nostra disposizione potremo vedere ancora meglio ciò che è successo nel passato e riuscire così a ricostruire cosa è avvenuto nel passato profondo. Se poi riuscissimo con un grande sforzo a essere capaci di misurare il rumore di fondo gravitazionale, l'equivalente del rumore di fondo elettromagnetico, questo sarebbe un passo fondamentale. Perché quando si effettuano le misure con la radiazione di fondo cosmico elettromagnetico arrivano informazioni 300.000 anni dopo dalla nascita dell'universo. Se noi riuscissimo invece a vedere il segnale gravitazionale, con strumenti ancora più sensibili, potremmo andare indietro fino a frazioni di secondi dopo la nascita dell'universo. 

Una cosa straordinaria. Sapremmo quali furono le condizioni della materia-energia nel momento in cui c'è stata una concentrazione spaventosa e poi l'esplosione che ha dato vita all'universo e a tutti noi". Si può pensare a viaggi nel tempo? "Questo non lo so. È una proiezione che lascio teorizzare ai più fantasiosi. Io sono un fisico sperimentale. Siamo ancora agli albori. A me piace spesso dire (aggiunge con tono ironico) che sicuramente il governo ci piazzerà una tassa sopra proprio come è successo per l'energia elettrica. Scherzi a parte ci sono due livelli della scoperta: da una parte si tratta di sviluppi ventennali della ricerca. Ora possiamo conoscere meglio la natura, essere in armonia con essa e migliorare di conseguenza la nostra vita. E poi ci sono delle ricadute tecnologiche. Per realizzare tutto questo abbiamo fatto uno spaventoso sforzo tecnologico, realizzato condizioni estreme nella preparazione degli apparati sperimentali che hanno già prodotto grandi novità. 

Ad esempio gli specchi degli interferometri: lo specchio che riflette meglio al mondo è quello di Virgo, a cui collaborano principalmente italiani e francesi e ora anche olandesi, polacchi e ungheresi. La seconda cosa è che noi abbattiamo il rumore sismico. Siamo in grado di mantenere quieto lo specchio indipendentemente dal movimento del suolo. E questo è un successo tutto italiano. Queste sono sicuramente alcune delle ricadute. Come è successo del resto con la missione dell'Apollo sulla Luna per la quale furono inventati il trapano e l'aspirapolvere portatili. E poi un nuovo tipo di pennarelli. Così come il web ideato dal Cern. Oggi però c’è bisogno di computer più potenti per l’analisi dei dati. Noi per tirare fuori questo risultato abbiamo impiegato 50 milioni di ore di Cpu. C’erano tanti rumors prima della nostra scoperta, ma noi aspettavamo a darla: perché il vero problema era fornire dati esatti". 

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