Quando nel 1970 il senatore democratico Gaylord Nelson organizzò il primo Earth Day guidato dallo slogan “salva la tua Terra, non puoi abbandonarla”, le città americane erano diventate invivibili, inquinate da un visibile strato di smog giallastro.
Non esisteva la United States Environmental Protection Agency (Epa), l’agenzia che si occupa della protezione dell’ambiente negli Stati Uniti, ma soprattutto la legge per la protezione dell’aria dalle sostanze inquinanti – il Clean Air Act – era poco efficace e ancora tutta da sviluppare.
LA MISURAZIONE
Oggi, nonostante i cieli delle città americane non siano più gli stessi di sessant’anni anni fa, l’inquinamento atmosferico continua a essere un enorme problema. Per questo motivo la nuova missione “Tempo” (Tropospheric Emissions: Monitoring of Pollution) che la Nasa ha appena mandato in orbita potrebbe aiutare a controllare e migliorare la qualità dell’aria in tutto il Nord America. L’obiettivo prevede di sfruttare una tecnologia di ultima generazione, uno spettrometro a immagine che utilizza la luce solare riflessa dalla Terra sviluppato dal Center for Astrophysics di Harvard, per misurare emissioni inquinanti come ozono, biossido di zolfo e biossido di azoto. Inoltre, il satellite Tempo è in grado di rilevare la presenza di particelle atmosferiche come polvere, sabbia e fumo, inviando sulla Terra dati sulla presenza di sostanze inquinanti in singoli quartieri con una precisione mai vista prima. Avere dati precisi e geolocalizzati, aiuterà a difendere le aree e le comunità più in difficoltà, come quelle afroamericane. «Sappiamo che le raffinerie e le aziende chimiche sono spesso vicino a quartieri a basso reddito», ha detto John Haynes, scienziato a capo della missione Nasa, aggiungendo che adesso «abbiamo un modo per confermare questa tendenza».
VERSO LA LUNA
Intanto nonostante il motto del primo Earth Day continui a essere vero e la possibilità di terraformare altri pianeti sia un esercizio più fantascientifico che reale, la Nasa prevede di riportarci sulla Luna entro la metà di questo decennio e in futuro di stabilire una base stabile sul satellite: tra i progetti più controversi, alcuni scienziati americani propongono di liberare la polvere lunare nell’atmosfera e usarla come scudo contro il Sole. Non tutta la comunità scientifica è concorde. «Il problema reale sono i gas serra liberati dall’uomo nell’atmosfera, ma esiste una soluzione molto più semplice, sicura ed economica: usare solo energia solare ed eolica, di cui ce n’è abbastanza per tutti», sostiene Alan Robock, premio Nobel e professore di scienze climatiche alla Rutgers University.
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