Una vita spesa tra i
Challenger, prima dell'exploit
Slam sotto gli occhi del mondo, a 29 anni, E' la favola di
Lorenzo Giustino, il tennista napoletano che ha incantato
Parigi dopo la sua maratona vincente di oltre 6 ore contro il francese
Coretin, che in classifica mondiale lo precede di oltre 80 posizioni, 71 contro 157. Per l'italiano questo è l'anno della maturazione definitiva (non sarebbe un unicum,
Paolo Lorenzi è esploso anche più tardi). A Parigi, passato dalle qualificazioni, è entrato per la seconda volta nell'anno e in carriera in un
Major. La prima volta era stata gennaio, quando aveva messo piede nel main draw degli
Australian Open, prima di perdere da
Milos Raonic al primo turno. Questa volta è andata diversamente e si festeggia la vittoria. Giustino è il primo napoletano dai tempi di
Diego Nargiso a fare magie sulla terra rossa francese: l'ultima apparizione del Davisman azzurro è datata 1995, esattamente 25 anni fa.
Cresciuto tennisticamente a Napoli, Giustino inizia a giocare i
Futures appena quindicenne, nel 2006. Nel circuito minore ha portato a casa sette titoli in singolare e uno in doppio. Dal 2012 comincia a lasciare il segno anche nei
Challenger, nel 2016 gioca la prima finale a
Sibiu, in Romania, perdendo dall'olandese
Robin Haase. Il primo successo arriva nel 2019, il suo anno migliore: il 9 giugno ad
Almaty batte in finale
Federico Coria, fresco avversario di
Matteo Berrettini agli ultimi
Internazionali, con il punteggio di 6-4 6-4 e alza al cielo il primo trofeo Challenger. Nel 2019 e grazie a questo risultato fa anche il suo
best ranking, numero 127, ma sul più bello arriva un infortunio al braccio che lo ferma. Prima del suo fin qui più che positivo 2020.